L’Italia oggi festeggia la sua liberazione dal nazifascismo. Il premier Giorgia Meloni, insieme al presidente Mattarella, ha deposto questa mattina una corona di fiori alla tomba del milite ignoto a Roma, ma non è andata bene. Prima di essere Primo Ministro, ha proposto di abolire la festività.
Il Presidente del Consiglio Meloni è stato al fianco del Presidente della Repubblica Italiana Mattarella ai piedi della scalinata del grande Monumento Nazionale in Piazza Venezia, nel cuore di Roma. Come da protocollo, Sergio Mattarella ha salito da solo la scalinata per deporre una corona alla Tomba del Milite Ignoto.
Il Primo Ministro Maloney era un po’ preoccupato nel suo primo giorno di rilascio. Il 46enne primo ministro non ha mai celebrato il Giorno dell’Indipendenza in tutta la sua vita. Dalle sue convinzioni politiche, ha a lungo considerato il 25 aprile come un “giorno di non secessione”. Qualche anno fa ha proposto di abolire il 25 aprile e di sostituirlo con un’altra festa nazionale.
“Partito di sinistra”
‘Il giorno della liberazione’ Principalmente considerato un partito di sinistra in Italia. I membri del partito che insieme agli alleati hanno liberato il paese dal nazifascismo sono visti come comunisti. In effetti, la resistenza consisteva in un gruppo eterogeneo di combattenti di tutte le sfumature politiche: democristiani, monarchici e addirittura comunisti. Avevano tutti lo stesso ideale: liberare l’Italia dal dittatore fascista Benito Mussolini e dalla sua banda.
L’Italia ha uno strano rapporto con la seconda guerra mondiale. Sotto la guida di Mussolini, il paese entrò in guerra al fianco della Germania e vinse insieme agli americani e agli inglesi. I partigiani giocarono un ruolo importante in questo, gli stessi italiani si ribellarono contro i fascisti italiani e i nazisti tedeschi. Nel settembre 1943, questi ultimi si trasformarono improvvisamente da alleati in aggressori.
Eredità Mussolini
Come politico, Meloni affonda le sue radici nel Movimento Sociale Italiano (MSI), un partito neofascista fondato subito dopo la seconda guerra mondiale dai veterani del regime del dittatore Mussolini. Nel 1992 aderisce al Movimento Giovani MSI. Come primo ministro, Maloney lotta con quell’eredità.
Da tempo non è chiaro se Meloni parteciperà alla celebrazione del 25 aprile in piazza Venezia, mentre non può permettersi di ignorarlo da presidente del Consiglio. Il suo staff ha confermato la scorsa settimana che il presidente del Consiglio parteciperà a una cerimonia ufficiale nel centro di Roma. In una lunga lettera alla stampa Corriere della Sera Scrivendo questa mattina al presidente del Consiglio, «i partiti di destra nel parlamento italiano hanno mostrato la loro incompatibilità con ogni nostalgia del fascismo».
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