In questi primi giorni di maggio l'Anguria Dolce & Gabbana torna sugli scaffali anche in Italia. Il Consorzio Dolce Passione è stato fondato nel 2023 e conta oggi cinque soci: quattro viticoltori (Alma Seges, Cico-Mazzoni, Lorenzini Naturamica e Ortofrutta Castello) e un coltivatore della varietà Giotto (Lomboseides). Cico-Mazzoni si è unita quest'anno a questo sodalizio di aziende.
La pianificazione della coltivazione del gruppo mira ad avere il prodotto disponibile dalla prima settimana di maggio alla fine di settembre. Le angurie Dolce Passione sono a disposizione dei consumatori italiani ed europei da oltre cinque mesi.
“La varietà Giotto ha la buccia nera e sottile. La nostra anguria rientra nella categoria delle angurie di medie dimensioni, con un peso compreso tra 3 e 6 kg. La polpa è rossa brillante e croccante, il valore Brix è elevato e la conservabilità è eccellente”, spiega il costitutore Sandro. Colombo.
Coltivato in Sicilia
Diversificando i metodi di coltivazione (prima in serra, poi in tunnel, poi in coltivazione all'aperto e infine ancora in serra), le angurie possono essere vendute per cinque mesi. Le prime angurie Dolce Passion provengono dalle serre della Sicilia, per poi spostarsi verso nord con coltivazioni in Puglia, Campania, Lazio, Umbria, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia.
Il consorzio è espositore al Macfrut di Rimini: padiglione B4, stand 003. “Durante i tre giorni di fiera, responsabili aziendali e tecnici colturali di Alma Seges, Cico-Mazzoni, Lorenzini Naturamica, Ortofrutta Castello e Lamboseeds saranno a disposizione di buyer, giornalisti e visitatori interessati a questo nuovo prodotto – spiega il direttore del consorzio , Luciano Trentini.
Membri del consorzio: Roberto Costello, Carmine Alfano, Matteo Mazzoni, Stefano Rossi e Luciano Trentini (rappresentante Lambo Seeds mancante)
“Giovedì 9 maggio, alle ore 11.30, verranno presentate le iniziative per il mercato estero a livello confederale. Il convegno sarà moderato da Silvia Marzialetti, giornalista de Il Sole 24 Ore”, conclude Trentini.