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Nel Nagorno-Karabakh l’esodo degli armeni è in pieno svolgimento. Quasi 5.000 rifugiati hanno ora lasciato l’enclave di etnia armena. Ieri sera sono arrivati in Armenia i primi 1.050 rifugiati. Si trattava soprattutto di malati, anziani e sfollati.
L’Azerbaigian ha preso il controllo della regione del Nagorno-Karabakh dalla settimana scorsa, dopo una guerra durata 24 ore. Da allora, i residenti temono di diventare vittime della pulizia etnica.
Secondo le autorità armene quasi tutti i 120mila residenti vorrebbero lasciare la regione. Oggi hanno promesso che chiunque voglia andarsene avrà questa possibilità. Vogliono, tra l’altro, distribuire gratuitamente il carburante. Poco si sa sullo stato di avanzamento delle evacuazioni.
“È un incubo”, ha detto all’agenzia di stampa Associated Press uno sfollato arrivato in Armenia. “Ci sono state molte sparatorie nel mio villaggio. Tutti se ne sono andati.” I residenti credono che lo sfollamento significhi la fine dell’enclave, alcuni hanno già detto a NOS.
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In fuga da bombe e violenze: gli armeni fuggono dal Nagorno-Karabakh
Il presidente turco Erdogan discuterà oggi della situazione con il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev. La Turchia ha una storia molto difficile con l’Armenia e ha sostenuto l’Azerbaigian dopo il crollo dell’Unione Sovietica.
L’Armenia può contare ancora una volta sul sostegno della Russia, anche se questo sostegno suscita anche la delusione della popolazione armena. Il primo ministro armeno Pashinyan afferma che il suo Paese ha fatto ben poco per agire contro l’invasione azera.
Il Cremlino ha definito fuori luogo le critiche. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto oggi che la Russia è in stretto contatto con il Paese e sta supervisionando le evacuazioni.
Anche la Francia, che ha una grande diaspora armena, sostiene l’Armenia. Ieri sera il presidente francese Macron ha promesso di fornire sostegno agli armeni fuggiti. Il governo tedesco ha dichiarato oggi di essere profondamente preoccupato per l’etnia armena e ha invitato l’Azerbaigian a rispettare i diritti umani.
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