Italia: Leader nell’agricoltura biologica, ma nessun giovane agricoltore

Entro il 2021, la superficie biologica è cresciuta fino a oltre 2,1 milioni di ettari (17%). Il numero delle aziende agricole biologiche è salito a oltre 75.000. Secondo l’organizzazione di filiera FederBio, i terreni agricoli biologici crescono più lentamente che in molti grandi paesi europei. Tuttavia, il Paese è sicuramente una delle regioni biologiche più grandi dell’UE, dietro Spagna e Francia.

L’Italia investe 2 miliardi di euro nell’agricoltura biologica

L’Italia è il secondo maggiore esportatore di prodotti biologici al mondo dopo gli Stati Uniti. FederBio Il valore dell’export dei prodotti biologici italiani è aumentato dell’11% a 2,9 miliardi di euro. Importanti esportazioni italiane sono ortaggi, frutta e vino. L’Unione Europea è il mercato di vendita più importante, con Germania, Francia e Spagna i maggiori acquirenti. Le vendite al dettaglio nel Paese nel 2021 sono state di 3,9 miliardi di euro. Il governo italiano investirà circa 2 miliardi di euro nei prossimi cinque anni per realizzare un quarto dei terreni agricoli biologici entro il 2027. La maggior parte del denaro proviene dalla nuova PAC dell’UE. C'è, ad esempio, il marchio di qualità “Biologico Made in Italy” e una nuova strategia nazionale per sostenere la produzione biologica.

Il piano in dieci punti

Le associazioni di agricoltura biologica hanno lanciato un piano in dieci punti (Bio-Decalac): misure per garantire che gli agricoltori siano ricompensati per il passaggio e che i consumatori ricevano prezzi equi. Si tratta di incentivi fiscali, misure per promuovere l'agricoltura biologica nelle aree meno sviluppate e sostegno alle aziende che contribuiscono ad una maggiore biodiversità. Le associazioni vogliono una più stretta collaborazione con i ristoranti, campagne di comunicazione, nuovi strumenti di monitoraggio per i siti web, meno burocrazia e agricoltura biologica forzata nelle riserve naturali.

È necessario un ricambio generazionale

Uno degli ostacoli più importanti nella transizione verde è l’invecchiamento della popolazione. La maggior parte degli olivicoltori ha tra i 60 ed i 70 anni. Secondo Matteo Mancini, agronomo e coordinatore tecnologico per l’agricoltura biologica e rigenerativa presso l’associazione agricola Deafal, raramente sono interessati a mettersi al passo con un nuovo approccio all’agricoltura. Secondo Mancini l'azienda agricola media italiana è solitamente inferiore a 11 ettari. Un’azienda agricola di questo tipo non può implementare programmi innovativi o sostenere la formazione specializzata per i dipendenti. Secondo lui è necessario un ricambio generazionale. Molti giovani italiani però non sono favorevoli a questo.

Desertificazione

Oltre all’invecchiamento della popolazione, c’è preoccupazione per il clima. Esperti di irrigazione avvertono che un quinto dell’Italia è a rischio desertificazione. Gli esperti avvertono che la crisi idrica in Italia costa agli agricoltori 1 miliardo di euro all’anno a causa delle scarse precipitazioni e della mancanza di infrastrutture per lo stoccaggio dell’acqua. Negli ultimi anni la cattiva gestione delle risorse idriche ha portato a carenze idriche nell’Italia centrale e meridionale. C'è una minaccia anche nel nord.

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