Alberto Grandi è un esperto di storia culinaria. Studia all’Università di Parma. Nel 2018 ha pubblicato un libro su “Il marketing mente sui prodotti tipici italiani” (Denominazione di origine invata). Dal 2021 crea anche podcast sullo stesso argomento, che sono già stati scaricati più di un milione di volte. Basa le sue audaci proposte sulla propria ricerca, prendendo regolarmente articoli accademici esistenti come punto di partenza.
Ma con le dichiarazioni nell’intervista con Financial Times Grande ora si è fatto un grande nemico: i piantatori.
Coldiretti, il più grande ombrello agricolo italiano, ha descritto l’intervista di Grande come un “attacco surreale” alla famosa cucina italiana, secondo Guardiano. E che in un momento così sfortunato: l’Italia vuole riconoscere la cucina italiana come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. “Sulla base di ricostruzioni fittizie, vengono messe in discussione le tradizioni culinarie nazionali più consolidate”. donna.
Individuato anche il vicepremier Matteo Salvini Non divertente. Sulla sua pagina Facebook si mette sulla difensiva, affermando che “esperti e giornali sono gelosi del nostro gusto e della nostra bellezza”. Secondo Salvini, “Fa bene alla salute, al lavoro e all’ambiente comprare cibi e bevande italiani”.
Grandi trova inutili le critiche alle sue affermazioni. Davvero non capiva perché veniva attaccato in quel modo. Dopotutto, non mette in discussione la qualità del cibo italiano o dei prodotti italiani. “La storia di questi piatti è stata ricostruita in modo storicamente e filologicamente corretto”.
Ma il cibo italiano è un capolavoro politico, come spiega l’intervistatrice Mariana Giusti. Tranne Salvini (basta cercarlo su Google Manga di Salvini) Anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni aderisce alle tradizioni italiane. Ha pubblicato un video della campagna su TikTok in cui un’anziana signora le ha insegnato a sigillare manualmente i pacchetti di tortellini. Il ministro dell’Agricoltura della Meloni, Francesco Lollobrigida, vuole istituire una task force per monitorare gli standard di qualità nei ristoranti italiani nel mondo. Temendo che gli chef possano preparare ricette sbagliate o utilizzare ingredienti non italiani. Solo un controllo: ora ci sono almeno 4.820 “cibi tradizionali” nell’elenco ufficiale. Sia chiaro: in Italia la “gastronomicità”, come la chiama Grandi, oscilla a destra.
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