La Corte Suprema russa ha descritto il “movimento internazionale LGBT” come estremista e bandito. Il movimento è ora incluso nella stessa lista di Al-Qaeda e ISIS.
La Corte Suprema ha approvato la richiesta del Ministero della Giustizia russo di riconoscere il movimento LGBT e le sue “rami” come estremisti. Secondo il ministero, il movimento LGBT incita “divisioni sociali e religiose”, che violano le leggi antiterrorismo del Paese.
Gli attivisti LGBT nel Paese temono che l’intera comunità sarà presa di mira dalla Russia e condannata a lunghe pene detentive con il pretesto di “attività estremiste”.
Il Cremlino sottolinea sempre più i “valori tradizionali”. Nel dicembre dello scorso anno, il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che vieta la “propaganda gay”. Pertanto le regole relative alla diffusione delle informazioni relative alla comunità LGBT sono state inasprite.
Più di un centinaio di gruppi sono stati banditi in Russia perché il Paese li definisce “estremisti”. Nella lista degli estremisti figurano anche l’organizzazione religiosa dei Testimoni di Geova, le organizzazioni per i diritti umani e l’organizzazione anticorruzione di Alexei Navalny.
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