La critica di Kag alla Bce mostra coraggio

Economia4 lug. 22 14:06autoreMark Van Harriveld

Le critiche del ministro delle Finanze Kaag all’acquisto del debito italiano da parte della Banca centrale europea mostrano coraggio. Questo è ciò che dice il professore di economia svedese Van Weinbergen dell’Università di Amsterdam, e non lo intende in una luce positiva. È come un ministro che lascia che il deficit di bilancio sfugga di mano al culmine di un’ondata economica. Non è la persona migliore per predicare su come fare le cose economicamente”.

Secondo l’economista, Kaag è “un ministro delle finanze modello che dice sì a tutti”. Non solo, secondo Van Weinbergen, non sta dicendo le cose giuste su come affrontare l’Italia. Crescita economica più rapida, politica di bilancio più restrittiva: chiunque proponga queste soluzioni per l’Italia ignora i cliché superficiali, secondo Van Weinbergen.

L’Italia non è così male con questa politica rigorosa, hanno un surplus di pagamenti di interessi molto più grande dei Paesi Bassi, e questo è il caso da anni. Il problema per l’Italia è che il tasso di crescita è strutturalmente molto basso, e se poi dici che questo dovrebbe essere migliorato: sì, come si fa? maturato da questo? È bene dire. Come si fa a farlo?’

perdono

Lo stesso Van Wagengengen una volta ha lavorato per la Banca Mondiale per ristrutturare i paesi fortemente indebitati: “È già stato detto per i paesi con molto meno debito: non ne uscirai. Poi devi ristrutturare. Secondo Van Wijnbergen, rimettere in carreggiata l’Italia è un processo che richiede anni. Se il debito è così alto da far fallire l’azienda, c’è qualcosa da dire per la ristrutturazione del debito a quel livello (leggi: perdono, ndr). Il miglior credito da pagare è inferiore al grande credito insostenibile. Questo è anche meglio per i creditori.

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150% del PIL

Vero, Van Weinbergen concorda sul fatto che le riforme devono essere attuate, ma non è così a breve termine, dove è possibile ripulire l’eredità del 150 percento del prodotto nazionale. Ciò comporta profonde riforme istituzionali. Proprio come Kaag, anche la BCE viene ignorata dal pan di Van Weenbergen: “La BCE si è dipinta in un angolo da cui è difficile uscirne. Hanno agito troppo tardi. Sappiamo che se lasci che l’inflazione sfugga al controllo, devi intensificarlo e dovranno farlo ora, con un’inflazione del 10 per cento. Quel mandato del 2 per cento è scomparso da tempo all’orizzonte”.

affronta la verità

Difficoltà a intervenire significa tassi di interesse più elevati. Poi l’Italia è deragliata di nuovo. “Quindi non possono andare da nessuna parte.” E se compriamo debito, trasferisci il premio di rischio sul debito italiano ai contribuenti olandesi e tedeschi. Quindi il debito italiano continua a crescere e a perdere il controllo. Affronta la realtà, questa è una situazione in cui si ristruttura il debito in cambio di riforme aggressive. Manda l’Italia al FMI. Se la BCE non vuole comprare il debito, e tira il freno, le cose andranno male.

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