Non abbiamo mai visto differenze così grandi nell’inflazione tra i paesi dell’euro, afferma Han de Jong, economista domestico presso BNR. La cifra va dall’11,3% in Slovacchia all’1,6% in Spagna e Belgio. “Questo complica la politica della Banca centrale europea”.
A seconda del paese dell’euro in cui vivi, gli aumenti dei prezzi possono variare notevolmente. De Jong dice più che mai. “I differenziali di inflazione tra i paesi dell’euro sono senza precedenti”, afferma. “Non l’abbiamo mai visto prima.”
Per riferimento, ha incluso dati dagli Stati Uniti. Anche i paesi hanno i propri dati sull’inflazione. E ci sono differenze, ma sono molto più piccole delle nostre. Anche se De Jong fa notare che se si guarda solo all’inflazione core, cioè senza includere i prezzi dell’energia e del cibo, le differenze europee sono minori. “Ma rimangono importanti.”
Il debito pubblico comporta pagamenti di interessi più elevati
Il motivo per cui queste differenze vengono amplificate è chiaro: il debito pubblico. Un tasso di interesse più elevato porta a costi di interesse più elevati e quindi a premi molto più elevati. “Guarda l’Italia, un paese con un debito pubblico di circa il 150%”, dice de Jong. Confrontalo con i Paesi Bassi, che hanno circa il 50%. Se il tasso di interesse sul capitale sale del 3 per cento, ciò significa che gli italiani dovranno pagare un ulteriore 4,5 per cento di interesse sul debito pubblico.
Se lo traduci in un contesto olandese, ammonta a 40 miliardi di euro in pagamenti aggiuntivi, secondo l’economista. “Se non vuoi che il deficit pubblico aumenti, devi tagliare a un altro livello”, dice. Questo non è uno scenario allettante per i politici italiani. Quindi ha senso che suonino l’allarme e dicano alla BCE: è finita con questi aumenti dei prezzi. Secondo lui, ciò non facilita la politica della BCE.
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politicamente indipendente
De Jong sottolinea che la Bce opera indipendentemente dalla politica e non dovrebbe lasciarsi influenzare da pressioni esterne. “C’è un italiano nel consiglio di amministrazione a Francoforte, e anche il capo della banca centrale italiana decide i tassi di interesse”, dice. “Ma l’intenzione è che guardino a tutta l’Europa e non che rappresentino gli interessi italiani”.