La Francia ha respinto la resa dei membri delle Brigate Rosse italiane

I prodotti dell’ANP | Fonte: AP

Parigi

L’Alta corte francese ha respinto categoricamente la richiesta del governo italiano di consegnare dieci ex combattenti di sinistra delle Brigade Rosses (Brigate Rosse). Secondo la Corte di Cassazione, la consegna è stata una violazione dei loro diritti umani.

Dieci persone (di età compresa tra 62 e 89 anni) avevano vissuto in Francia da 25 a 40 anni. Secondo il giudice, hanno interrotto ogni legame personale e personale con l’Italia e sono stati incorporati in Francia. Inoltre, alcuni di loro sono stati condannati in contumacia in Italia, senza possibilità di difendersi. Una corte d’appello di Parigi ha già bloccato la consegna la scorsa estate, e la Corte di Cassazione è d’accordo.

L’Italia da anni chiede la consegna degli ex guerriglieri che hanno ottenuto asilo in Francia. Negli anni ’70 e ’80 i Brigadisti si sono resi colpevoli di omicidi politici, rapine, rapimenti e sabotaggi. Uno degli atti di terrorismo più notevoli è stato l’assassinio dell’ex primo ministro italiano Alto Moro nel 1978.

Asilo politico

Molti membri delle Brigate Rosse hanno cercato rifugio in Francia, dove è stato concesso asilo politico a ex terroristi italiani che avevano rinunciato alla violenza a metà degli anni ’80.

Nell’aprile 2021 sette ex militanti di sinistra sono stati arrestati in Francia. A causa della sentenza di martedì, lei e le altre tre non si arrenderanno. La sentenza sembra porre fine a una disputa decennale tra Francia e Italia su come trattare gli ex terroristi di sinistra.

Il vice primo ministro italiano Matteo Salvini del partito Lega ha definito la decisione “inquietante”. “La Francia sopprime gli assassini delle brigate”, ha affermato il partito in un comunicato.

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