La magistratura francese sta indagando sui flussi di denaro durante le campagne elettorali del presidente Macron | All’estero

I pubblici ministeri francesi hanno avviato un’indagine sulle campagne elettorali del presidente Emmanuel Macron del 2017 e del 2022.

La domanda è se il politico 44enne abbia beneficiato illegalmente dei servizi della società di consulenza statunitense McKinsey. Lo afferma un comunicato diffuso dalla Procura finanziaria di Parigi. La spesa pubblica per la consulenza estera è salita alle stelle sotto Macron.

Dalla primavera sono in corso indagini fiscali contro McKinsey per possibile manipolazione del conto bancario e accuse di nepotismo. In precedenza era stato annunciato che la società di consulenza americana non paga le tasse in Francia da almeno dieci anni. Secondo Mackenzie, la legge è stata rispettata.

Si sta anche indagando se McKinsey abbia favorito l’assegnazione di lavori di consulenza con esito positivo a Macron, e sia stato premiato per averlo fatto senza arrendersi. In Francia c’è un tetto ai costi della campagna elettorale, per dare una possibilità anche agli estranei.

L’ufficio di Macron ha detto di aver preso nota. Secondo l’Eliseo, spetta alla magistratura condurre le indagini in piena indipendenza.

Diversi politici francesi sono stati accusati nel corso degli anni di aver speso troppo o di aver tentato di coprire le spese elettorali. Tra loro c’è il defunto ex presidente Jacques Chirac.

L’ex presidente Nicolas Sarkozy è stato condannato l’anno scorso a un anno di prigione per aver finanziato illegalmente la sua candidatura per la rielezione del 2012.

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