La mancanza di stelle nel cielo può farti sentire triste

Gli scienziati sono molto preoccupati per i nostri cieli. Di notte fa sempre meno buio e per noi è sempre più difficile vedere le stelle. In Nuova lettera aperta Due famosi astrologi ora affermano addirittura che può portare allo stato mentale “dolore notturno”. Cosa significa esattamente? Lo abbiamo esaminato.

Il nostro cielo stellato è cambiato in modo sorprendente negli ultimi 50 anni. Se stasera alzi lo sguardo, ci sono buone probabilità che vedrai qualcosa di molto diverso da ciò che videro tua nonna o tuo nonno. Inoltre, questo sviluppo sta avvenendo molto rapidamente. “Un bambino nato oggi in un luogo dove si possono vedere 250 stelle potrebbe vederne solo 100 quando avrà 18 anni”, ha detto all’inizio di quest’anno il ricercatore Christopher Kiba.

Com’è?

Il motivo è il massiccio inquinamento luminoso sulla Terra. L’uomo moderno si sente insicuro al buio, motivo per cui illuminiamo le nostre case, strade e strade tutta la notte. Il problema è che questa enorme quantità di luce non solo illumina la Terra stessa, ma viene anche riflessa nel cielo. Questo ci rende meno capaci di rilevare le stelle. Inoltre, ci sono migliaia di satelliti in orbita attorno alla Terra. Grazie ai loro pannelli solari riflettono ulteriore luce artificiale e disturbano la visione dei telescopi.

Ma come influisce questo sul nostro corpo?

Secondo due eminenti astronomi americani, il crescente inquinamento atmosferico sta avendo un impatto significativo sulla nostra salute mentale. “La chiamiamo ‘noctalgia’”, scrivono in una lettera aperta. “Intendiamo la tristezza e il dolore che ci dà il cielo notturno ‘morente’.” È la tensione che provi quando pensi ad un cielo senza stelle.

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Ma come può l’inquinamento luminoso provocarci stress? “Beh, la mancanza di luce nel cielo è ovviamente terribile per gli astronomi. Ci rende meno capaci di svolgere il nostro lavoro, ma può far sentire tristi anche gli altri. Il cielo stellato è da secoli un trampolino di lancio per la fantasia. Serve come ispirazione per la creazione di opere d’arte, storie, musica e mitologia. In passato, le persone si muovevano seguendo le stelle. Sono la pietra angolare della civiltà e, se vediamo meno stelle, perdiamo anche il patrimonio culturale.

Inoltre, secondo gli scienziati, ce n’è anche uno Impatto sugli animali. “La luce artificiale, ad esempio, disturba il comportamento degli uccelli migratori. Poiché la luce della luna o delle stelle non è più abbastanza luminosa, possono andare fuori rotta e mettersi nei guai in città. Poi si schiantano contro gli edifici illuminati. Un altro esempio sono le rane e rospi Questi anfibi si riproducono di notte: la luce artificiale li confonde e ne riduce il numero.

La soluzione è semplice

Secondo gli astronomi, la soluzione al problema “notturno” è molto semplice: “rendere il cielo notturno patrimonio culturale delle Nazioni Unite e garantire una politica coordinata dello spazio aereo”. In questo modo abbiamo la possibilità di spegnere la luce quando necessario. Secondo gli scienziati, possiamo affrontare meglio il problema utilizzando i satelliti.


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