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63 persone sono state arrestate nella capitale georgiana, Tbilisi, per aver manifestato contro un controverso progetto di legge sugli “agenti stranieri”. Da settimane ci sono manifestazioni contro il piano, che si dice miri a mettere a tacere le organizzazioni critiche nel paese.
Migliaia di manifestanti sono stati dispersi con gas lacrimogeni, idranti, proiettili di gomma e granate. Secondo la polizia la manifestazione non era più pacifica ed era necessario ripristinare l'ordine pubblico.
Arresti e rivolte contro la controversa legge a Tbilisi
I media georgiani hanno riferito di feriti e il ministero dell'Interno ha riferito di sei agenti feriti. Lunedì scorso anche una manifestazione si è conclusa con la violenza.
La legge riguarda le organizzazioni che ricevono sostegno dall'estero. Molti progetti in Georgia si basano su questo. Se più del 20% dei loro finanziamenti proviene dall’estero, devono registrarsi come “agente estero”. Il governo vuole un maggiore controllo sulle influenze straniere.
Russia o Europa
Questa legge è simile a una legge introdotta in Russia anni fa, che limitava gravemente la libertà di movimento delle organizzazioni della società civile. Ecco perché i critici georgiani chiamano questa proposta “legge russa”.
La Commissione europea ha reagito con disappunto alla legge. A dicembre la Georgia si è candidata all’adesione all’Unione europea.
Il piano era stato presentato anche l'anno scorso, ma è stato ritirato dopo due giorni di violente proteste. Ora la legge è di nuovo sul tavolo. La legge deve essere approvata dal parlamento georgiano tre volte prima di poter essere introdotta. La seconda votazione avrà probabilmente luogo oggi, dopo la votazione iniziale approvata la settimana scorsa.
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