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La Tunisia non vuole che una delegazione del Parlamento europeo visiti il paese, si legge in una lettera del Ministero degli Affari Esteri tunisino. Nella lettera si precisa che alla delegazione non sarà consentito recarsi nel Paese, ma senza fornire motivazioni.
“Immaginate che il paese con cui collabora l’UE ora rifiuti l’accesso a rappresentanti eletti democraticamente. Ciò dimostra ancora una volta quanto sia crudele il dittatore Said, con il quale non dovreste avere a che fare”, risponde Groenlinx. Ingresso negato.
Strick era in Tunisia a giugno e ha detto di aver potuto sperimentare di persona il lungo braccio di Saied. “Ha cancellato le mie nomine ai ministeri perché avevo criticato l’accordo e la palese violazione dei diritti umani sui social media. Ora fa un ulteriore passo avanti”.
Accordo controverso
A luglio, il primo ministro uscente Rutte, il suo collega italiano Meloni, il presidente della Commissione europea von der Leyen e il presidente tunisino Saied hanno concordato che l’Unione europea avrebbe fornito fondi per sostenere l’economia tunisina. In cambio, la Tunisia impedirà alle persone che vogliono raggiungere l’Unione Europea attraverso il Mediterraneo.
Due giorni fa il Parlamento ha esaminato per la prima volta l’accordo concluso quest’estate. “Migranti e rifugiati vengono perseguitati, maltrattati e uccisi in Tunisia”, ha detto Strick all’epoca, “L’accordo ha solo portato a più repressione, più morti e più migrazioni”.
‘l’ultima goccia’
Dal 14 al 16 settembre una delegazione del Parlamento europeo si recherà in visita di lavoro in Tunisia. La Commissione parlamentare per gli affari esteri parlerà con diversi partiti dell’opposizione e ONG, visita già programmata per l’estate.
Il deputato europeo Theis Rütten (PvdA) ritiene che il rifiuto “dovrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso per fermare gli accordi”. Ha aggiunto: “Il fatto che la Tunisia rifiuti di permettere ad una delegazione di rappresentanti eletti di entrare nel paese dimostra che si tratta di un vero regime autoritario che non può sopportare le critiche e che non si possono concludere accordi con esso come con l’Unione Europea”.
Malik Azmani, membro del Parlamento europeo a nome del partito VVD, ha definito questa mossa imprudente da parte della Tunisia. Ha aggiunto: “Ciò non aiuta ad aumentare il sostegno a questo accordo, che è urgentemente necessario per controllare l’immigrazione. Presumo che le autorità tunisine riconsidereranno questa decisione”.
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