Bellissimo paesaggio montano autunnale, circondato da macchie di nebbia. Vista dall’alto: due capanne di pietra lontane dalla civiltà. Un uomo cammina tranquillamente. Le sue attività sono accompagnate dal suono dei campanacci delle mucche: gli animali scendono invisibili a valle, dopo un’estate in alpeggio.
Le scene ricordano un lungometraggio italiano Le otto montagneMa senza sviluppi drammatici. La rovina si riferisce a Nel deserto, anche se c’è poco che faccia temere che il protagonista sia in uno stato di tumulto mentale, come nel caso di questo lungometraggio sull’avventura fatale di un ragazzo. Beve l’espresso da una caraffa, aspira nei polmoni l’aria fresca di montagna ed esamina i vecchi pannelli di legno. Le ore scorrono.
L’artista olandese Martin Dollard (39 anni) vive nel Giardino dell’Eden sulle Alpi italiane, a 1.200 metri di altitudine, a due ore di macchina da Torino. Per un attimo ho pensato: devo rivelare dove vive questo eremita? in paradiso Isolamento meravigliosoLasciarlo. Ma la scienza lo è Canale Youtube Ha 585mila follower, il che ha rimosso gli ostacoli che impedivano di attirare l’attenzione del pubblico su di lui. Infatti, la loro presenza sulle Alpi è fiorente proprio grazie a questo enorme interesse. Proprio come i suoi precedenti progetti artistici, i lunghissimi viaggi in bicicletta attraverso il continente che culminavano in album fotografici, la pubblicità era ormai parte integrante del suo auto-scelto isolamento.
Il progetto di Dollard è in corso da due anni per rendere abitabili, pezzo per pezzo, quei 1.903 cottage acquistati per quasi nulla. Con tre pannelli solari, un fornello Campinggaz, pentole e stoviglie, una tenda per dormire, attrezzi e un po’ di esperienza come tuttofare, ha deciso di realizzare il suo sogno di vivere nel silenzio rarefatto delle montagne. Presenta rapporti settimanali su YouTube per 45 minuti. All’inizio del documentario sull’ego viene filmato un drone celeste con suoni di pianoforte insignificanti, seguito da riprese riprese da un treppiede. climax TV lenta.
Chiunque guardi un episodio sentirà quanto sia difficile non diventare dipendenti dalle avventure poco avventurose di Doolaard. Come tiene per minuti interi la sua stufa a legna in ghisa – puoi sentire le sue vertebre che si spezzano. Come fissare le travi alle pareti della capanna con abilità e pazienza. Attraversa il prato ghiacciato e, come nell’episodio 84, cerca funghi commestibili, che prepara come una frittata con le uova della sua gallina. Il dramma più grande che ho visto accadere finora è il modo in cui si brucia la mano sulla fiamma del gas, “Oh, dannazione…” L’unica frase in olandese, la lingua principale è l’inglese.
I film di Dollard rispondono a un bisogno apparentemente travolgente di ritorno alla natura, a una vita a bassa tecnologia, in cui un contadino lascia pascolare le sue mucche sulla propria terra in cambio di un pezzo di formaggio. L’autodeterminazione, lontana dal #drammi e dal #rumore, è accompagnata dal richiamo notturno di una civetta o dalla tana dei cinghiali sul terreno.
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