Il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg critica il ritiro del personale dell’ambasciata dall’Ucraina. “Penso che sia un segnale discutibile per il popolo ucraino se i propri diplomatici vengono ritirati in anticipo”.
Schallenberg ha affermato che i diplomatici austriaci in Ucraina “rimarranno in questa fase instabile” “finché sarà più o meno giustificata”.
Molti paesi, compresi gli Stati Uniti, hanno richiamato il personale dell’ambasciata e ne è rimasto solo un numero limitato. E’ stato annunciato ieri sera Che i diplomatici americani si sono lasciati alle spalle scambiano la capitale Kiev con la città di Lviv, una città più a ovest, una città vicino al confine polacco.
Anche i Paesi Bassi hanno ritirato il personale dell’ambasciata. Il Dipartimento di Stato ha detto lo scorso fine settimana che c’era ancora una “occupazione minima”. Il personale fornisce assistenza di emergenza da Leopoli, come il rilascio di visti di emergenza e/o altri documenti di viaggio temporanei.
Schultz fa visita a Putin
Schallenberg ha anche criticato il discorso di Washington. Gli americani hanno avvertito per giorni della possibilità di un’invasione russa questa settimana. Il presidente Biden ha escluso che gli americani avrebbero combattuto attivamente dalla parte dell’Ucraina perché ciò avrebbe portato a una “guerra globale”. Secondo Schallenberg, il conflitto sull’Ucraina beneficerebbe di un tono più moderato, come sostiene anche il primo ministro ucraino Zelensky.
Schallenberg ha anche atteso nei media austriaci la visita del cancelliere tedesco Schulz a Mosca. Schultz incontrerà oggi il presidente Putin, dopo aver visitato ieri il primo ministro ucraino Zelensky. Schulenberg ha espresso l’aspettativa che Schulz avrebbe chiarito a Putin che c’era spazio per la discussione, ma che la Russia avrebbe pagato un pesante prezzo politico ed economico in caso di invasione militare dell’Ucraina.