AI ChatGPT potrebbe riguadagnare l’accesso al mercato italiano per ora se la società madre OpenAI soddisfa una serie di requisiti del regolatore della privacy italiano. Lo rende noto il Garante per la Protezione dei Dati Personali (Gpdp). Ad esempio, American OpenAI dovrà spiegare come gestisce i dati personali e come protegge i minori.
GPDP richiede a OpenAI di indicare sul sito web quali dati vengono raccolti ed elaborati e per quale scopo. Questo messaggio dovrebbe essere facile da trovare e visibile prima che le persone inizino a utilizzare ChatGPT. Gli utenti italiani dovrebbero vedere questo messaggio prima di registrarsi o, se già registrati, prima di utilizzare nuovamente il servizio.
Inoltre, la società deve vietare immediatamente i bambini di età inferiore ai 13 anni, nonché gli adolescenti di età compresa tra 13 e 18 anni che non hanno il consenso dei genitori. OpenAI dovrebbe creare un’opportunità per i non utenti di opporsi al trattamento dei propri dati da parte dei sistemi di intelligenza artificiale dell’azienda.
OpenAI dovrà anche acquistare pubblicità su radio, TV, giornali e su Internet. In esso, l’azienda deve spiegare il trattamento dei dati personali.
OpenAI ha tempo fino alla fine di questo mese per rispettare questi termini. In tal caso, potrebbe ridiventare attivo in Italia. GPDP ha temporaneamente vietato ChatGPT in Italia alla fine di marzo a causa di problemi di privacy. Il regolatore continuerà a indagare e potrebbe richiedere misure aggiuntive da OpenAI dopo aprile.
Oltre all’Italia, anche OpenAI è sotto inchiesta da parte dell’autorità di regolamentazione della privacy francese. L’autorità olandese per la protezione dei dati ha già annunciato questo mese che per il momento non vieterà ChatGPT nei Paesi Bassi, ma monitorerà attentamente la situazione. Il garante della privacy spagnolo vuole che il regolatore dell’Europa centrale esamini presto ChatGPT.