False vaccinazioni al braccio in silicone, falsi test positivi o falsi QR code: in Italia cresce la pressione per ottenere un certificato di vaccinazione o un rimborso, e con la stessa velocità crescono la creatività e la voglia di frodare con gli antivirali.
Nel nord Italia, ad esempio, sono stati chiusi cinquanta punti test dove i visitatori scappavano facilmente con un trucco comune: un antivirale infetto ha visitato diverse farmacie per risultare positivo, che ha messo ogni volta sotto un nome diverso. In questo modo, presenta a tutti i suoi amici il certificato di guarigione richiesto.
Sono comuni anche forme di frode meno subdole: dalla corruzione dei farmacisti per ottenere un falso risultato positivo a un codice QR generato da ragazzi alle prime armi. Secondo il giornale La Repubblica Al mercato nero costa tra i 250 e i 500 euro a persona, anche se ci sono sconti per famiglie.
Sono tanti soldi, ma in Italia un QR code è più che una comodità: dal 1 febbraio quasi nulla è possibile senza il cosiddetto corsia verde† Sul posto di lavoro, in banca, nei negozi e negli uffici postali, è necessario avere un certificato 3G, e in molti luoghi – ristoranti, musei, così come i trasporti pubblici – è solo un certificato di vaccinazione comprensivo di terapia di rinforzo o logopedia sufficiente. Dal 15 febbraio, le persone di età superiore ai 50 anni sono obbligate a vaccinarsi e ad essere autorizzate a lavorare.
Nessuna protesta su larga scala
La stragrande maggioranza del paese è stata vaccinata. L’89% della popolazione di età superiore ai cinque anni ha assunto almeno una dose. Tuttavia, il prudente ministro della Salute Roberto Speranza ritiene ancora necessarie le regole. Non perché sia molto efficace nel prevenire le infezioni, ma per aumentare il tasso di vaccinazione.
Questa politica non ha provocato proteste diffuse in Italia, anche dopo l’introduzione di una notevole eccezione per i turisti su insistenza dell’Unione Europea. Possono sostenere la prova d’ingresso senza booster, mentre agli italiani non viene data altra scelta che ottenere il terzo colpo. Ma la mancanza di protesta non significa che tutti credano che le regole siano buone o proporzionate. I sondaggi mostrano che un terzo della popolazione preferirebbe annullare la carta Corona oggi piuttosto che domani.
Una percentuale altrettanto alta, infatti, ha votato a favore del mantenimento della tessera di accesso per un periodo di tempo illimitato “per convincere tutti a vaccinarsi”. Ma la politica QR ha anche conseguenze di vasta portata per le persone completamente vaccinate. Se risulterai positivo al test corona, la tua carta verde verrà disattivata. L’attivazione segue solo dopo un formale test negativo.
Può accadere già sette giorni dopo un test positivo, ma solo aspettare da qualche parte a volte aggiunge alcuni giorni. Inoltre, c’è il rischio che dopo una settimana il risultato sia ancora positivo, dopo di che c’è sempre una seconda possibilità di “revocare” (ormai consolidato verbo italiano) solo dopo un’ulteriore settimana di isolamento.
Incredibile complessità
In passato, la politica portava regolarmente a lunghi periodi di isolamento fino a cinque o sei settimane. Il limite ora è fissato a tre settimane, ma spesso la domanda è quando il tanto necessario codice QR, il tuo biglietto per la vita pubblica, sarà di nuovo valido. A causa della lenta elaborazione dei risultati dei test, a volte possono essere necessari giorni aggiuntivi.
Quindi non solo le regole sono rigide, ma la loro attuazione è così macchinosa e piena di ulteriori rischi di ritardi in gran parte del Paese che molti italiani evitano tranquillamente il percorso ufficiale e si cimentano a casa da soli. Questo è vietato, ma comprensibile dal punto di vista dei lavoratori autonomi che rischiano di perdere settimane di reddito per un test positivo, sono stati vaccinati tre volte e si prendono solo il raffreddore.
Ad esempio, la politica Corona sta lentamente cadendo preda delle ben note insidie delle normative italiane: complessità sorprendente e impraticabilità. Il grande divario tra modello di carta e realtà anarchica è un fenomeno ben noto in Italia. marea di ladri (‘Forbetty‘) che manovrano senza soluzione di continuità intorno alle regole, così come chi è bravo a seguire le regole e si perde in una giungla di scartoffie e controllo.
Discesa d’emergenza
Con l’avvicinarsi della stagione turistica, le ricadute economiche della dura politica del coronavirus stanno ancora una volta dormendo come un’ombra sulla penisola. Perché chi andrà in Italia rigida la prossima estate con una valigia piena di paradenti, gel per le mani e auto-esami quando le regole in Spagna o in Grecia saranno praticamente demolite?
Nel frattempo, i numeri hanno iniziato a diminuire drasticamente dopo il picco dell’Omicron e sembra esserci anche un supporto in Italia per un approccio leggermente più rilassato al virus. La paura di marzo 2020 si sta lentamente trasformando in un ricordo, e il 31 marzo lo stato di emergenza finirà dopo due anni e due mesi.
Per la prima volta i politici speculano pubblicamente sulla possibilità di non estenderlo, anche se il ministro Speranza non è ancora convinto di questo piano. Ma anche se l’emergenza dovesse finire, non sono previsti passi da gigante per demolire le già consolidate politiche 2G e 3G. Non è un caso che il governo abbia recentemente annunciato la prova che tre vaccinazioni sono in vigore senza una data di scadenza. Il mercato nero della corsia verde continuerà a funzionare bene per il momento.