Nonostante si trovasse in una struttura molto sicura, Redouane Taghi (44 anni) era comunque in grado di comunicare con il mondo esterno. L’FBI lo ha già segnalato all’EBI nel 2020, ma non sono state prese misure drastiche. Questo scrive ‘NRC’.
“Questo è stato indagato, ma non ci sono prove conclusive su se e come ciò sia potuto accadere”.
Il Federal Bureau of Investigation degli Stati Uniti aveva già avvertito le autorità olandesi nel dicembre 2020 del fatto che Taghi può comunicare invisibilmente con il mondo esterno. A quel tempo, Taghi stava già lavorando per un Safer Institution (EBI) a Vught. Secondo l’FBI, Taghi “era regolarmente disponibile per comunicazioni fisiche e/o elettroniche senza supervisione con terze parti”. Tutto questo è stato possibile grazie a “una o più guardie carcerarie sospette”, secondo l’FBI.
Sulla base dei messaggi inviati dai codificatori, l’FBI ha stabilito che Redouane Taghi aveva comunicato con un partner chiave. Ad esempio, nel novembre 2020 ha inviato una lettera al capo della mafia italiana, Rafael Imperial. “Signore, mi mandi l’estratto conto corretto e faccia una ripartizione delle dichiarazioni con mio figlio”, ha detto Taghi a Imperiale, che secondo la polizia potrebbe essere un affare di droga. La polizia ha dedotto da altri rapporti che Imperial aveva frequenti contatti con il figlio di Taghi e che suo figlio aveva inviato la suddetta lettera a Imperial.
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Le informazioni dell’FBI confermano quanto già identificato in estate dalla stessa polizia olandese. In un’indagine denominata “26Velp”, la polizia ha concluso che Jawad V, il figlio maggiore della sorella di Taghi, stava cercando di corrompere le guardie dell’Istituto bancario attraverso “corruzioni, estorsioni o minacce” per entrare in un telefono.
Nonostante tutte le indicazioni che Taghi continuasse l’attività criminale presso l’Istituto bancario egiziano e avesse in programma di diffondere la malattia, le autorità olandesi hanno ammesso il cugino di Taghi Youssef all’Istituto internazionale di virologia. Ciò solleva importanti interrogativi, perché la direzione dell’Istituto Bancario, che è sotto la diretta responsabilità del Ministero della Giustizia, ha poteri chiave per garantire la sicurezza all’interno dell’istituto. Secondo il Dipartimento di Giustizia, DJI non aveva motivo per respingere Youssef nel marzo 2021.
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Le decisioni giudiziarie prese da Taghi in merito alla sua detenzione mostrano che misure di isolamento molto gravi possono essere adottate da IBI sulla base di informazioni specifiche sull’attività criminale in corso. Ma durante un’audizione sulla detenzione di Taghi il 19 marzo 2021, lo stato olandese ha scelto di non fornire tutte le informazioni attuali e concrete sulle azioni criminali di Taghi da parte dell’FBI.
Secondo un portavoce della Procura, c’erano indicazioni che Taghi potesse comunicare con il mondo esterno: “Questo è stato indagato, ma non ci sono prove conclusive sul se e come sia potuto accadere. Pertanto, nel marzo 2021, non c’era atto legale Sufficiente. Un motivo per nominare il suo nuovo avvocato. Per rifiutare.