Nonostante i ritardi nel ricevere la tranche precedente, l’Italia chiederà ulteriori 16 miliardi di euro (17,6 miliardi di dollari) in finanziamenti post-Covid, ha dichiarato martedì il ministro per gli Affari europei Raffaele Fito.
I ritardi nell’ottenere i soldi sono “chiaramente un problema”, ha detto in precedenza il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, riconoscendo le crescenti sfide per le finanze pubbliche.
L’Italia riceverà 191,5 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti a basso costo dal Recovery and Resilience Facility (RRF) dell’UE fino al 2026, vista come un’opportunità unica per rilanciare la sua economia in difficoltà.
Ma il governo di Roma è stato lento nello spendere i soldi che ha già ricevuto e nel raggiungere gli “obiettivi e le pietre miliari” che faranno scattare nuovi pagamenti.
Giorgetti ha affermato che il governo sta attualmente gestendo la situazione, confermando i piani per mantenere il deficit di bilancio su una tendenza al ribasso nonostante un inizio anno deludente.
Fito ha detto che nei prossimi giorni non c’è alcuna garanzia che la quarta tranche richiesta dall’Italia sia disponibile entro la fine dell’anno.
Per accelerare l’iter di approvazione, Roma ha chiesto all’Ue di rivedere 10 dei 27 obiettivi che fanno scattare lo sblocco del fondo.
Aumento del deficit di bilancio
La terza tranche ancora attesa dall’Italia vale 19 miliardi di euro e riguarda decine di obiettivi da raggiungere entro la seconda metà del 2022, tra cui la creazione di 7.500 posti letto per studenti.
“Spero che questi fondi vengano pagati, è un problema se non arrivano i fondi Ue”, ha detto Giorgetti alla domanda sull’impatto dei ritardi sul Tesoro.
Il fabbisogno di finanziamento del settore pubblico (SSBR), che è inferiore al disavanzo pubblico, si attestava a 95 miliardi di euro alla fine di giugno, oltre 50 miliardi di euro in più rispetto allo scorso anno.
“Noi siamo[பொது நிதிகளை]”Stiamo monitorando, abbiamo obiettivi da raggiungere e li raggiungeremo”, ha detto Giorgetti, ribadendo che il Dipartimento del Tesoro non intende modificare le sue linee guida per l’emissione di titoli di Stato a medio e lungo termine nel 2023.
Quest’anno, il governo del primo ministro Georgia Meloni punta a un deficit di bilancio del 4,5% del prodotto interno lordo (PIL), quasi dimezzato rispetto all’8,0% dello scorso anno.
Dopo essere sceso al previsto 3,7% del PIL l’anno prossimo, il disavanzo dovrebbe raggiungere nuovamente il tetto dell’UE del 3% nel 2025. ($ 1 = 0,9102 euro) (Montaggio di Gavin Jones, Christina Fincher e Keith Weir)