Due giocatori della nazionale italiana, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, sono sospettati di gioco d'azzardo illegale durante le partite di calcio. Sono solo ufficialmente sospettati, ma in realtà rientrano nella tradizione “ricca”.
C'era in qualche modo un simbolismo ironico nella scena di giovedì scorso: Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo nei corridoi del Centro Sportivo Nazionale di Coverciano, con le gambe penzolanti mentre si recavano all'interrogatorio della polizia. Nella loro scia sono stati aiutati dal capo della nuova delegazione della Nazionale italiana, Gianluigi Buffon. Un portiere iconico e, soprattutto, detentore del record internazionale del suo Paese. Ma è anche un esperto quando si tratta di scandali legati al gioco d'azzardo nel calcio, di cui in Italia se ne sono visti parecchi nel corso degli anni.
Buffon ha giocato due volte un ruolo di primo piano. Famoso il caso del 2012, quando il portiere fu sospettato di aver scommesso un milione e mezzo di euro. Lo ha fatto letteralmente “sottobanco”: si dice che Buffon abbia consegnato un totale di quattordici generosi assegni a un simpatico commerciante di sigari di Parma. Secondo il suo avvocato, sono stati utilizzati per acquistare venti orologi Rolex, una transazione perfettamente normale “proporzionata al reddito del mio cliente”. La succinta difesa di Buffon all'epoca: “Posso fare quello che voglio con i miei soldi”.
Sei anni fa, la sua passione per il gioco d'azzardo ha quasi ostacolato il suo percorso verso la finale della Coppa del Mondo vinta dagli italiani in Germania. Si dice che Buffon abbia scommesso su partite truccate dall'allenatore della Juventus, Luciano Moggi. Alla fine non ci fu alcuna punizione, perché Buffon affermò di aver smesso di giocare d'azzardo quando questo fu vietato ai calciatori nell'autunno del 2005. E perché la magistratura non riuscì a dimostrare con quanta precisione il portiere fosse a conoscenza delle malefatte di Moggi.
Piattaforma di gioco d'azzardo online illegale
Nel 2023 non ci sono più controlli in gioco, ma la magistratura indaga in base agli indirizzi IP. Si dice che Tonali, 23 anni, e Zaniolo, 24 anni, abbiano scommesso soldi su una piattaforma di gioco d'azzardo online illegale mentre giocavano rispettivamente al Milan e alla Roma, con Zaniolo addirittura in una partita per la sua squadra.
Due mesi fa era già stato interrogato a riguardo un altro calciatore, il centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli (22 anni). I tre furono coinvolti in un'indagine molto più ampia sulla criminalità organizzata, che abbracciò il mondo sotterraneo del gioco d'azzardo come una lucrativa fonte di reddito.
A prescindere dalle eventuali conseguenze penali, Tonali, Zignolo e Fagioli rischiano una grave sanzione sportiva. La Federazione Italiana applica in questi casi una squalifica minima di tre anni, che vale anche nel caso di Tonali e Zniolo ai loro attuali club Newcastle United e Aston Villa. La sospensione potrebbe ancora essere ridotta se i giocatori collaborassero alle indagini.
Canale di gossip sospetto
La Federazione Italiana ha riportato giovedì sera in patria Tonali e Zognolo dopo averli interrogati “anche per la loro incolumità”. Mentalmente non potranno più rendere al meglio nelle qualificazioni agli Europei con Malta (sabato a Bari) e Inghilterra (martedì a Wembley), secondo la Federazione italiana. È probabile che un fattore sia anche che il loro potenziale coinvolgimento non sia venuto fuori “correttamente” per via ufficiale, ma attraverso un discutibile canale di gossip: Fabrizio Corona.
Corona viene definito dalla stampa mainstream italiana “l'ex re dei paparazzi”, e la parola “ex” si riferisce principalmente al fatto che questo playboy siciliano è costretto a restare disoccupato dietro le sbarre. Corona ha ricattato in passato diversi italiani molto noti, anche attraverso foto compromettenti.
Quando la Corte Suprema ha sommato i suoi crimini nel 2021, il risultato è stato una pena detentiva di oltre 13 anni. Ma per ora Corona è ancora a piede libero e ha già promesso ai suoi follower su Instagram che rivelerà altri nomi di scommettitori di calcio.
Grandi nomi
Il passato mostra anche che ci sono poche possibilità che i tre attuali sospettati in questo caso rimangano intatti. Quando Buffon fu esonerato nel 2012, furono giudicati colpevoli altri 52 giocatori relativamente sconosciuti, oltre a un gran numero di amministratori e allenatori. Tre anni dopo ci fu una battaglia simile nelle serie inferiori del calcio italiano.
Ma a volte anche i grandi nomi cadevano nella scure. Paolo Rossi saltò il Campionato Europeo del suo paese nel 1980 perché, come attaccante del Perugia, sarebbe stato coinvolto nel primo grande scandalo del gioco d'azzardo venuto alla luce: TotoneroOppure la borsa nera. Rossi, che rimase nella negazione fino alla sua morte nel 2020, si vendicò alla grande due anni dopo conducendo gli azzurri al titolo mondiale come capocannoniere.
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