Il gabinetto italiano ha approvato una proposta di bilancio contenente nuove misure per un costo totale di 35 miliardi di euro. La quota maggiore viene spesa per interventi che alleviano il dolore degli alti costi energetici per le famiglie e le imprese. La coalizione di estrema destra guidata dal premier Meloni definisce il bilancio “ragionevole e realistico” e si aspetta che la spesa pubblica rimanga stabile.
Un totale di 21 miliardi di euro andrà a misure di compensazione per la crisi energetica. L’Italia pagherà per una spesa maggiore consentendo al deficit di bilancio di salire al 4,5% del PIL l’anno prossimo. Tale deficit scenderà al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025. Una tassa speciale dovrebbe fornire entrate aggiuntive alle compagnie energetiche ad altissimi profitti.
A causa dell’elevato costo della compensazione per la crisi energetica, il governo Maloney ha poco spazio per misure elettorali favorevoli come sostanziali tagli fiscali. Ad esempio, l’estensione dell’aliquota agevolata per i lavoratori autonomi sarà limitata a un reddito massimo di 85.000 euro, che è molto inferiore a quanto previsto in precedenza.
Il governo sta inoltre eliminando gradualmente la variante italiana del reddito di cittadinanza, chiamata reddito di cittadinanza. Introdotto nel 2019 dal movimento populista Cinque Stelle, i disoccupati possono ricevere il sussidio dopo essere rimasti senza lavoro per un massimo di otto mesi. Se gli viene offerto un lavoro idoneo e lo rifiutano, perdono anche il diritto alla contribuzione.
Anche la Lega populista di destra, in alleanza con il partito di Meloni Fratelli d’Italia e il partito di destra Forza Italia, ha chiesto una spesa pubblica consistente. Ma per evitare disordini nei mercati finanziari e a livello politico europeo, Meloni vuole continuare la politica fiscale più prudente del suo predecessore Mario Draghi.