Il governo italiano ha annunciato formalmente alla Cina il ritiro dalla cosiddetta Nuova Via della Seta. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato che il controverso progetto infrastrutturale “non ha avuto i risultati sperati”.
Per la prima volta nel 2019, l’Italia partecipa alla Nuova Via della Seta, nota come Belt and Road Initiative. La Cina sta investendo miliardi nella costruzione di strade, ferrovie e altre infrastrutture per incrementare il commercio tra Asia, Europa, Medio Oriente e Africa. Inoltre, dà impulso alla seconda economia più grande del mondo.
Ma la cooperazione tra Italia e Cina, Stato membro dell’UE, è stata difficile fin dall’inizio a causa delle preoccupazioni sulla crescente influenza geopolitica cinese. Anche la Cina trarrà maggiori benefici da questa iniziativa rispetto all’Italia.
I nuovi accordi della Via della Seta tra Italia e Cina scadranno a marzo, a meno che entrambi i paesi non li proroghino. Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha precedentemente indicato di voler abbandonare l’iniziativa, ma insiste di voler mantenere buoni rapporti con la Cina.
Per saperne di più:
L’Italia vuole abbandonare la Nuova Via della Seta senza far arrabbiare la Cina
Il fatto che l’Italia sia l’unico membro dell’UE ad aderire alla Nuova Via della Seta nel 2019 ha già suscitato perplessità.
Cosa ha ottenuto la Nuova Via della Seta? Mezzi ponti, sfollati e tanti debiti
Il progetto ha dato al mondo nuove strade, treni e ponti. Ma montagne di debiti e specie animali quasi estinte.
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