Meloni rinuncia al fascismo nel suo discorso di apertura

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha condannato il fascismo durante il suo discorso inaugurale al Parlamento italiano. In un discorso di 70 minuti, Meloni, leader della Fratellanza di estrema destra italiana, un partito profondamente radicato nel fascismo, ha affermato di non aver mai provato simpatia per i regimi antidemocratici, compreso il fascismo.

Meloni ha aggiunto che le leggi razziste emanate in Italia nel 1938 hanno rappresentato “un assoluto declino nella storia italiana e una fonte di vergogna che caratterizzerà per sempre il popolo italiano”. Questa è la prima volta che il 45enne Meloni, che da adolescente è entrato a far parte dell’ala giovanile del Movimento Sociale Italiano, rifiuta il fascismo in termini così evidenti.

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Meloni ha anche sottolineato il carattere europeista del nuovo governo. Ma Meloni ha detto che l’Ue non dovrebbe essere un club di paesi con divisioni superiori e inferiori. L’Europa chiede un approccio più attivo per affrontare le sfide comuni, come l’aumento dei prezzi dell’energia e l’approvvigionamento di materie prime. Al vertice europeo della scorsa settimana, dove è stato messo sul tavolo un tetto massimo per il prezzo della benzina, secondo Meloni è stato fatto un passo nella giusta direzione, ma per lei non è andata abbastanza lontano. La Meloni ha anche chiarito di non volere una “cieca politica di austerità”, ma di volersi concentrare interamente sulla crescita economica. In breve, il suo governo sosterrà anche regole finanziarie europee più flessibili.

“Punti caldi” in Africa

La migrazione è anche trattata meglio nel contesto europeo, secondo il nuovo primo ministro italiano. Durante la campagna elettorale, Meloni è stata pesantemente criticata per aver proposto un blocco navale al largo delle coste del Nord Africa. Martedì, ha detto che prevede di discutere come fermare le barche dei migranti in un contesto europeo, in collaborazione con i paesi nordafricani. Meloni sostiene la creazione di “punti caldi” in Africa, dove i richiedenti asilo sono separati dai migranti per motivi economici.

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Con l’immigrazione, il presidente del Consiglio italiano ha toccato un argomento che il suo rivale di estrema destra Matteo Salvini (Lega) tiene in classifica da anni. Durante queste trattative di governo, Salvini mirava invano alla carica di ministro dell’Interno, che lo avrebbe reso nuovamente responsabile della politica dell’immigrazione dell’Italia, proprio come nel 2018-2019. Salvini è invece diventato vicepremier e ministro delle Infrastrutture.

Meloni ha detto che le leggi razziali del 1938 erano “troppo basse”

Ma organizzando subito un incontro con il capo della Guardia Costiera italiana come nuovo ministro, Salvini ha chiarito che intende intervenire anche nella politica dell’immigrazione in questo nuovo ruolo. Salvini ha già discusso con il direttore della Guardia Costiera su quali barche delle Ong che trasportano migranti potrebbero fare da rotta per l’Italia nel prossimo futuro.

Inoltre, prima che Meloni si rivolgesse al Parlamento come primo ministro, Salvini ha inviato un messaggio di aver convocato una riunione sulle priorità economiche chiave. Ad esempio, secondo la stampa italiana, ha già sventato le vele di Meloni, agendo di fatto come il presidente del Consiglio che fissa le priorità politiche.

veri avversari

Nel febbraio dello scorso anno, quando si formò il governo di Mario Draghi, Meloni fece capire al nuovo presidente del Consiglio di aver scelto l’opposizione, ma che nelle sue file ci sarebbero probabilmente i suoi veri oppositori. Lo stesso potrebbe ora valere per Meloni, che ha dovuto fare i conti anche con il difficilissimo Silvio Berlusconi (Forza Italia), altro suo importante alleato in questo governo, durante le trattative di governo.

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Meloni ha iniziato il suo discorso per riflettere sulla natura storica della sua nomina a prima donna al potere della nazione. Ma solo sei dei suoi ministri sono donne, su un totale di 24. Ancor più di questa scarsa rappresentanza, le femministe sono preoccupate per le opinioni di Meloni sui diritti delle donne, in particolare sull’accesso all’aborto. Il partito di Meloni è “per la vita” e vuole rilanciare il basso tasso di natalità in Italia. Gli attivisti temono che Meloni, cattolico conservatore, abbia nominato Eugenia Maria Roccella ministro della famiglia. Meloni ha detto nel suo discorso che il suo governo non avrebbe mai interferito con le libertà civili esistenti.

Il discorso è stato seguito da un dibattito parlamentare e da un voto di fiducia. Il governo Meloni si è assicurato la fiducia della Camera dei Deputati italiana, con 235 sì, 154 no e 5 astenuti. Un secondo voto di fiducia si terrà mercoledì al Senato italiano.

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