(Alliance News) – I mercati finanziari del Vecchio Continente – tra i quali Milano non ha fatto eccezione – hanno chiuso venerdì in perdita l’ultima seduta settimanale. Una sfilza di dati economici e societari trimestrali ha pesato sui mercati e sulle sale di negoziazione, pesando il loro potenziale impatto sulle prospettive della politica monetaria.
Gli ultimi dati sul PIL hanno mostrato che l’economia della zona euro è cresciuta di un misero 0,1% nel primo trimestre, con il PIL tedesco inaspettatamente invariato poiché l’aumento dell’inflazione e l’aumento degli oneri finanziari hanno indebolito la domanda.
Nello strumento FedWatch di CME Group, che utilizza anche futures basati sul tasso effettivo sui fondi federali, o EFFR, un aumento del tasso chiave per la riunione del 3 maggio ha una probabilità del 16% di conferma nell’intervallo 475/500 punti base.
Al contrario, la probabilità di un aumento nell’intervallo 500/525 bps è dell’84%, un aumento equivalente di 25 punti base, in forte aumento su base giornaliera. L’obiettivo attuale è compreso tra 475 e 500 punti base.
La misura dell’inflazione preferita dalla Fed è rallentata di mese in mese a marzo. L’indice dei prezzi della spesa per consumi personali è aumentato dello 0,1% su base mensile, rispetto allo 0,3% di febbraio, come stimato dagli economisti. Su base annua, il numero è diminuito dal 5,1% al 4,2%.
I dati del Dipartimento del Commercio di venerdì hanno mostrato che l’indice core PCE è salito dello 0,3%, in linea con il mese precedente e con le aspettative degli economisti. Su base annua, l’indice core è sceso al 4,6% dal 4,7% rivisto al rialzo di febbraio, ma ha battuto le stime del 4,5%.
Ad esempio, il FTSE Mib ha chiuso in rosso dello 0,3% a 27.077,44, il cap medio è salito dello 0,1% a 43420,57, lo small cap è sceso dello 0,1% a 29102,15 e la crescita dell’Italia è stata positiva dello 0,2% a 9254,83.
In Europa, il CAC 40 di Parigi è salito dello 0,1%, il FTSE 100 di Londra ha chiuso in rialzo dello 0,5% e il DAX 40 di Francoforte è salito dello 0,8%.
Nella quotazione principale di Piazza Affari, il titolo Banco Bpm è sceso del 4,2 per cento a 3,69 euro per azione, dopo essere salito del 2,6 per cento nella notte.
FinecoBank perde il 3,8% dopo aver chiuso due sedute sotto il rialzo.
In flessione anche Banca Monte dei Paschi, che segna un -4,2 per cento negativo, dopo essere stata la best performer nella seduta precedente, con un incremento del 4,4 per cento.
Il cda di Eni – green al 2,0% – ha annunciato venerdì di aver approvato i risultati consolidati del primo trimestre, con un utile ante imposte adjusted di 4,98 miliardi di euro, in calo del 5,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando era pari a € 5,23 miliardi.
Saipem ha chiuso in rialzo del 2,9 per cento a 1,3860 euro. Capital Fund Management ha aumentato la sua posizione corta all’1,1% dall’1,0% precedente.
Bene anche Tenaris, in rialzo del 2,8% dopo un calo del 3,6% durante la notte.
Nel Mid-Cap, i positivi includono Antares Vision, che è aumentato del 2,3%. La società ha annunciato mercoledì che, attraverso la sua controllata rfxcel, ha acquisito il 100% di Smart Point Technologies Ltd, una società indiana di sviluppo software che crea soluzioni complesse e innovative. L’investimento totale in Smart Point è di 7,8 milioni di euro.
Buoni progressi anche per Salvatore Ferragamo, che sale dell’1,5% a 15,93 euro.
Il titolo Seco, invece, è salito del 3,6 per cento a 4,65 euro, dopo essere sceso dello 0,8 per cento alla vigilia dell’assemblea.
Segue LU-VE, in calo del 3,2% dopo aver chiuso in positivo le due sedute precedenti.
Al secondo posto anche la Borsa MFE, con le azioni di Classe A in calo del 4,0% e le azioni di Classe B in calo del 2,9%.
Nello spazio small cap, Eukedos è stato ben acquistato, in rialzo del 4,8% a 1,20€ dopo aver perso lo 0,4% alla vigilia della seduta.
Seri Industrial ha perso il 3,5% dopo aver registrato un fatturato di 45,0 milioni di euro nei primi tre mesi dell’anno, rispetto ai 44,0 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente.
Conafi, invece, sale dello 0,5% a 0,40 euro dopo un calo dell’1,5%.
Il cda di Elica – fissato a 2,83 euro – ha approvato i risultati del primo trimestre 2023, che si è chiuso con un utile netto di 3,4 milioni di euro rispetto ai 4,7 milioni di euro del primo trimestre 2022. Il risultato normale è stato di 3,9 milioni di euro. Nel primo trimestre del 2023, Elica ha registrato un fatturato di 129,0 milioni di euro, “in un mercato caratterizzato da domanda a contratto e influenzato dalle procedure di liquidazione delle scorte messe in atto dai clienti OEM”, afferma la società. Il primo trimestre dello scorso anno ammontava a 144 milioni di euro.
Le azioni Seri Industrial sono scese del 3,5% – dopo aver perso lo 0,7% alla vigilia delle negoziazioni – che ha portato la sua perdita settimanale a circa l’11%.
Infine, Fenix Entertainment ha dato il 9,5% a 0,2680 euro tra le PMI.
Franchi Umberto Marmi ha perso il 2,2% dopo aver annunciato giovedì che i ricavi totali hanno raggiunto i 22,7 milioni di euro al 31 marzo, in aumento del 7% rispetto ai 21,1 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno, con un contributo significativo delle vendite in Turchia e Corea del Sud. e l’India. Le vendite nel mercato italiano, al 31 marzo 2023, sono aumentate del 4% rispetto ai primi tre mesi del 2022, raggiungendo i 12,3 milioni di euro pari al 54% dei ricavi totali, a conferma della salute del mercato locale.
MeglioQuesto comunica – con un aumento del 4,3% – che il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di procedere ad un aumento di capitale di 7,0 milioni di euro, destinato a Pierluigi Ghiani e Francesco Simula. L’operazione si realizzerà mediante l’emissione di 4,0 milioni di azioni ordinarie al prezzo di sottoscrizione di 1,75 euro ciascuna. Dell’importo dell’aumento di capitale, 400.000 euro saranno destinati all’aumento di capitale della società, mentre 6,6 milioni di euro saranno destinati alla riserva sovrapprezzo azioni.
Meglio è andata a Casasold, che sale del 3,0 per cento a 0,9080 euro e si prepara alla sesta seduta in trend rialzista.
A New York, il Dow Jones è salito dello 0,6%, il Nasdaq dello 0,2% e lo Standard & Poor’s 500 dello 0,5%.
Tra le valute, l’euro veniva scambiato da $ 1,0942 a $ 1,1025 alla chiusura di giovedì. D’altra parte, la sterlina valeva $ 1,2577, in rialzo rispetto a $ 1,2493 della scorsa notte.
Nelle materie prime, il greggio Brent è a 80,30 dollari al barile, in rialzo rispetto ai 77,98 dollari al barile di giovedì sera. D’altra parte, l’oro viene scambiato a 1.991,95 dollari l’oncia, in rialzo rispetto ai 1.984,03 dollari l’oncia alla chiusura di giovedì.
Il calendario macroeconomico di martedì mostra il Caixin PMI cinese alle 03:45 CEST, il National House Price Index del Regno Unito alle 0800 CEST e le vendite al dettaglio in Germania. Alle 09:45 CEST il PMI manifatturiero è dall’Italia e alle 1000 CEST dall’Eurozona. Alle 1100 CEST, sempre dall’Italia, il tasso di inflazione, insieme al numero dell’Eurozona.
Alle 1200 CEST, dall’Italia, l’Indice dei Prezzi al Consumo.
Nel pomeriggio, dagli USA, ordini dalle fabbriche e alle 1600 CET emessi da JOLT. Alle 22:30 CEST è la volta degli Inventari petroliferi settimanali.
Nel calendario della società sono attesi i risultati di Amplifon, Conafi, Campari e UniCredit.
A cura di Maurizio Carta, inviato di Alliance News
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