Il suo viso è abbastanza proporzionato: zigomi alti, un piccolo naso pulito, labbra strette che incorniciano denti impeccabili. Le sopracciglia sono “una parabola perfetta che indica la via verso gli occhi il cui colore è oscuro”: a volte grigie, a volte verdi, a volte screziate d’oro, a seconda della luce. Anche il corpo è abbastanza proporzionato, con i piedi particolarmente accennati; L’arco del piede è simile a quello di Barbie ed è “così perfetto che la pelle, che non tocca mai terra, è sempre morbida ed elastica”. Nel complesso, Maria Cristina Palma incarna “l’eterna bellezza che ha ispirato artisti di tutti i tempi, da Fidia a Picasso”.
Lo scrittore protagonista Niccolò Ammaniti (1966) ha fatto del suo meglio nell’aspetto del suo personaggio principale vita intimaIl suo decimo romanzo. Anche questo è lecito, perché la 42enne first lady d’Italia – il tipo Carla Bruni, ex modella e atleta, secondo la sua assistente personale ha “un QI da formichiere” – è stata dichiarata la donna più bella del mondo. Di conseguenza, non può più apparire in pubblico senza essere attaccata dai paparazzi.
Circa l’autore
Amelia Minkfield è una critica letteraria e redattrice di riviste De Volkskrant. Scrive principalmente di letteratura tradotta.
Cosa muove una donna come Maria Cristina, cosa c’entra con l’età, com’è il suo matrimonio? Omaniti lascia che i suoi lettori guardino dietro la facciata delle apparenze per sette giorni e cerca di scoprire l’essere più profondo di Maria Cristina. Il fatto che lei sia – in effetti – poco intelligente, e preferisca trascorrere le sue giornate facendo shopping e mostrando poche prove del suo carattere, non è necessariamente un problema per il romanzo. In ogni caso, il suo stile di vita fa appello all’immaginazione e alla sua infanzia travagliata, che il narratore riassume rapidamente nel primo giorno (che si legge come telenovelas), almeno conferisce al personaggio una certa complessità. Il raccapricciante video di una vacanza quasi dimenticata appare prima che l’esuberante descrizione della lussuosa esistenza di Maria Cristina – fatta di mobili costosi, abiti firmati e feste stravaganti – diventi noiosa.
Sperimenta ed esagera
Omani non è mai timido nello sperimentare ed esagerare nel suo lavoro. Negli anni ’90 si è fatto un nome con un gruppo di scrittori che si definivano “piccoli cannibali” e che hanno scosso la letteratura italiana con la letteratura selvaggia. il suo romanzo precedente IO Ha recitato nella Sicilia post-apocalittica e negli ultimi anni ha lavorato felicemente e con successo nel cinema e in tv (l’ambiziosa serie che attraversa il genere Il Miracolo Ho cinque stelle De Volkskrant). Quindi, quando c’è il narratore vita intima Usando cinque confronti tra animali per descrivere un singolo massaggio thailandese – la persona che viene massaggiata appare prima come un “leone marino sulla ghiacciaia”, poco dopo come un cervo indifeso – si potrebbe ancora dire che fa parte della tecnica; Scherzo, brutto, devi amarlo.
fare più vita intima – Il mio primo romanzo dell’Oman in otto anni – un’impressione goffa. Maria Christina dice di aver letto solo tre libri nella sua vita, ma il narratore deve dimostrare ancora e ancora che non è della strada. Paragona spesso i personaggi alle divinità greche e li cosparge di fatti e nomi, su cui elabora (“alcohol deidrogenase, il gruppo di enzimi che scompongono l’alcol”; “Charles Darwin, grande naturalista britannico”; “il sole è alto in un cielo sereno, segno del tempo tardo’).
Ciò che inoltre non aiuta è che la lingua italiana spesso traspare nella traduzione. “Ma scusa”, hanno continuato i personaggi, “Ma scusa, cosa stai facendo con la tua pelle? Brilla così!” La mamma di ScousaNon è quello che si dice in olandese. Così come non chiamiamo “passeggiata” – all’inglese – un’operazione di facile esecuzione Una passeggiata nel parco. E “far pagare qualcosa a qualcuno” significa davvero qualcosa di diverso da “far pagare qualcosa a qualcuno”.
Posizione debole
Non c’è niente di cui lamentarsi in questo libro? La caricatura del marito di Maria Cristina e del mondo dei suoi poteri è ben disegnata. Aiutanti in preda al panico, un primo ministro che dorme raramente a casa e che si interessa particolarmente a sua moglie quando minaccia di danneggiare l’interesse nazionale: un omanita chiaramente felice di far incazzare l’establishment politico.
Anche la debolezza di una donna nella posizione di Maria Christina ha scioccato bene lo scrittore. Una sillaba potrebbe distruggere la sua vita – o così le sembra – e l’uomo che determinerà il suo destino è completamente insondabile. Seguiamo da vicino la lotta interiore e lo sviluppo di María Cristina in una donna sicura di sé, che, dopo un percorso bizzarro, a volte folle, culmina in una scena finale un po’ sentita. E il narratore conclude nel dolcissimo finale: “E come ogni storia che si rispetti, anche questa è giunta al termine”. Scusa.
Niccolò Ammaniti: La vita intima. Tradotto dall’italiano da Etta Maris. Lebowski. 336 pagine, 22,99 euro.
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