L’Unione Italiana Vini (UIV) comunica i primi prudenti dati sulla vendemmia. Nel nord Italia queste non hanno certo deluso. Ad esempio, la produzione sembra essere leggermente diminuita in Piemonte (-2%), ma è aumentata nuovamente del 5% in Veneto e addirittura del 15% in Lombardia.
Il centro e il sud del paese hanno registrato i maggiori cali. Si registra un calo del -4,5% in Emilio Romagna, del -20% in Toscana e Lazio, nelle Marche del -25%, ma se andiamo all’inizio i dati diventano ancora meno rosei. Ad esempio, Sicilia e Puglia registrano un calo del -30% e l’Abruzzo del -40%.
Il calo medio nazionale è attualmente del -12% rispetto all’anno di raccolto precedente (2022). Mentre allora si vendemmiavano 50 ettolitri di vino, quest’anno saranno 44 milioni di ettolitri. La muffa e il caldo estremo sembrano essere i maggiori colpevoli, il che avrebbe almeno influenzato il raccolto. La qualità non sembra aver ancora sofferto con le prime uve già stoccate in cantina.
Molto può cambiare. Gli esperti dicono che la maggior parte viene raccolta tra settembre e ottobre.
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