Nove persone sono morte a causa dell’alluvione in Italia a marzo

ROMA – Almeno nove persone sono morte e molte altre sono scomparse dopo che ore di pioggia insolita hanno inondato il centro Italia all’inizio di venerdì, riferiscono i funzionari.

Quando la pioggia ha smesso, le squadre di soccorso hanno cercato i sopravvissuti nel fango e intorno agli alberi caduti. Alcuni si aggrappavano ai tetti o ai rami durante l’alluvione. I media italiani hanno riportato diverse storie scioccanti, tra cui la madre e la figlia che sono scese dall’auto e sono state spazzate via.

“A tutti i cittadini viene ordinato di non lasciare le loro case e di andare su un terreno più elevato”, ha scritto in maiuscolo su Facebook una città duramente colpita a causa dell’alto livello dell’acqua.

Nonostante decenni di inondazioni mortali in Italia e siccità senza precedenti che hanno devastato laghi, fiumi e colture, l’evento è un altro esempio di clima estremo. Fabrizio Curcio, capo del dipartimento della Protezione civile italiana, ha affermato che l’area allagata in poche ore è stata “un terzo della pioggia che si ottiene normalmente in un anno”.

“Ci sono stati dei momenti davvero spaventosi con la straordinaria quantità di acqua”, ha detto Curcio.

Un portavoce del ministero della Protezione civile ha affermato che l’area è stata colpita da 400 millimetri di pioggia.

Sebbene sia difficile collegare un singolo evento al cambiamento climatico, gli esperti affermano che gli eventi meteorologici estremi stanno diventando più comuni, anche in Italia, dove le città costiere possono assistere allo scioglimento dei ghiacciai alpini, agli incendi estivi e all’innalzamento del mare.

Il primo ministro italiano Mario Draghi, che ha visitato l’area colpita dall’alluvione, ha affermato che i rischi di alluvione sono diventati una “emergenza legata al cambiamento climatico” e che sarebbero necessarie misure di prevenzione, compresi investimenti nelle infrastrutture.

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“Significa anche affrontare il cambiamento climatico”, ha detto Draghi.

Venerdì le inondazioni si sono diffuse in tutta la regione di Marsiglia, dalle montagne dell’entroterra alla costa adriatica. Alcuni sindaci di città duramente colpite hanno notato che non c’era alcun segno che un evento così grave fosse imminente.

“[There was] “Allerta gialla dalla protezione civile per vento e pioggia”, ha detto alla radio italiana il sindaco di Sassoferrato Maurizio Gracie. “Niente avrebbe potuto prevedere un tale disastro”.

In un comunicato stampa, funzionari del governo hanno affermato che due dei nove morti devono ancora essere identificati e uno dei quattro potrebbe essere ufficialmente disperso.

Le foto scattate venerdì hanno mostrato persone che iniziavano a pulire, guadavano nel fango, impugnavano pale e asciugavano i propri effetti personali.

Francesco Acquaroli, capo della regione Marche, ha scritto sulla sua pagina Facebook verificata di aver parlato con il presidente italiano Sergio Mattarella e Draghi, che ha offerto sostegno per “ogni esigenza”.

“Il dolore per quello che è successo è stato profondo”, ha scritto Acroly.

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