Nuytinck su teste di maiale mozzate, lettere proiettili e stipendi non pagati in Italia

Bram Nuytinck si è trasferito all’Udinese nel 2017 e dalla scorsa estate veste la maglia della Sampdoria. Il club colpito è sotto la linea di retrocessione e alle prese con i necessari disordini manageriali. Nuytinck ricava ogni sorta di informazione da questo e dice in una conversazione con NO Sulla situazione al club, l’obiettivo delle prossime settimane e l’incidente con la testa di maiale mozzata e la lettera proiettile.

La Sampdoria è al peggio in Serie A con nove partite da giocare. Il club ha bisogno di un buon ritmo finale per sostenersi. Un’uscita sarebbe un peccato, osserva Nuytinck. “Questo club è così grande che ci siamo messi d’accordo come gruppo di giocatori e abbiamo scoperto di avere poca influenza sulle questioni manageriali”, ha detto il difensore. Inoltre, i tifosi con cui sto parlando non sono arrabbiati con i giocatori, ma in particolare con il presidente. Ecco perché non possiamo fare tutto il possibile per evitare di perdere questo club contro una squadra di Serie A.

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Il proprietario del locale, Massimo Ferrero, è molto peloso. Il club deve pagare tre mesi di stipendio ai giocatori e allo staff tecnico entro il 16 maggio. In Olanda un club viene etichettato come ‘in fiamme’, ma non così in Italia. “Capisco che andrà bene se paghiamo prima della scadenza di maggio. I giocatori che sono qui da un po’ ormai ci sono abituati. Non è una sorpresa neanche per me. È molto comune in Italia. Fatti pagare per tre mesi di fila e poi fare tutto bene.”

Sembra tutto negativo, ma Nuytinck si sta divertendo molto. “Recentemente ne abbiamo parlato con alcuni compagni di squadra e siamo giunti alla conclusione che l’Italia è il paese ideale per un calciatore. La vita al di fuori del calcio è fantastica e l’esperienza dei tifosi non ha eguali. Non l’ho mai vissuta. Inoltre, il livello è molto in alto nella competizione”, dice.

I tifosi in Italia sono un po’ più frenetici e giocosi che in Olanda. “L’intensità e la pura emozione con cui ci aiutano in gran numero durante le partite in casa e in trasferta non hanno eguali. Recentemente abbiamo perso all’ultimo minuto contro il Bologna, dove ti viene offerto un concerto di flauto in Olanda, qui applaudono a gran voce. Non l’ho mai provato in tutta la mia carriera, nemmeno all’Udinese e all’Anderlecht”.

Dov’è il suo futuro? Lui non lo sa. Ma per l’ex giocatore del NEC non è escluso un ritorno in Olanda. “Il mio obiettivo è restare qui un po’ più a lungo. Mi impegno a fondo. Voglio vivere ancora un po’ in questa bellissima città. So che non sarò in Italia per altri cinque anni. Sta per succedere qualcosa, e sicuramente ci penserò attentamente. Fino ad allora, sarò felice qui e mi godrò tutto ciò che questo Paese ha da offrire”.

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