Per il terzo giorno consecutivo l’Italia ha incatenato la nave di soccorso

Mercoledì l’Italia ha incatenato una nave di soccorso per il terzo giorno consecutivo. Lo riferiscono agenzie di stampa internazionali. Si tratta della nave tedesca Sea-I-4, che era ancorata nel porto di Salerno, nel sud Italia, con 114 migranti salvati. Le autorità italiane hanno vietato alla nave di navigare per i prossimi 20 giorni dopo che erano state effettuate diverse operazioni di salvataggio. Secondo la nuova legge, la nave deve rientrare in porto dopo ogni operazione di salvataggio. L’organizzazione sarà multata di quasi 3.000 euro.

Dopo aver salvato 195 persone in mare, la nave di soccorso spagnola Open Arms è stata fermata martedì nel porto toscano di Carrara per lo stesso motivo. L’omonima ONG ha ignorato le istruzioni delle autorità italiane, ma ha effettuato altri due salvataggi nel Mediterraneo, con una multa di 10.000 euro. La nave resterà in porto per i prossimi venti giorni.

Il giorno prima una nave di salvataggio tedesca dell’organizzazione umanitaria Sea-Watch era stata incatenata al porto di Lampedusa. Le autorità italiane hanno ordinato alla nave di navigare verso la Sicilia quattro volte più a lungo di Lampedusa, ma ciò era “impossibile”, ha riferito Sea-Watch. Dopo una lunga operazione di salvataggio, i 76 migranti a bordo sono rimasti con poco carburante e acqua potabile insufficiente. Anche questa nave non potrà navigare per venti giorni. La ONG potrebbe dover pagare una multa fino a 10.000 euro.

Regole severe per le navi da salvataggio

Da quando il Primo Ministro Giorgia Meloni è entrato in carica nell’ottobre dello scorso anno, l’Italia ha represso le organizzazioni di aiuto ai migranti nel Mediterraneo, sebbene anche le navi di salvataggio siano state incatenate alla causa. Da febbraio alle navi di soccorso è stato vietato di svolgere numerose missioni in mare. Per evitare che le navi fungano da imbarcazioni di migranti, devono ritornare immediatamente dopo l’operazione di salvataggio.

Tuttavia la Meloni non riuscì a controllare il flusso dei profughi con queste misure drastiche: il numero dei migranti che arrivavano in Italia continuava ad aumentare. Quest’anno sono arrivati ​​finora 105.483 migranti, più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Non tutti riuscirono a raggiungere le coste italiane. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, dall’inizio del 2023 sono più di 2.200 i migranti annegati nel Mediterraneo, il bilancio delle vittime più alto dal 2017.

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