Il regista Quentin Tarantino, 60 anni, crede che Amsterdam non sia cambiata molto dai primi anni ’90, quando visse qui per un po’. Lo racconta il due volte premio Oscar in un’intervista esclusiva a “Het Parool”. Quentin è stato in Olanda negli ultimi giorni per promuovere il suo nuovo libro.
“Dall’esterno è ancora come lo ricordo.”
“È diverso, ovviamente, per te come Principe di Amsterdam”, dice Tarantino. “Ma ho avuto la sensazione che non fosse cambiato molto dall’ultima volta che sono stato qui negli anni ’90. Dall’esterno è ancora come lo ricordavo. Ci sono molti altri negozi, ma in quelle stradine vicine riesco anche a trovare un modo per entrare .”
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Il celebre regista ha vissuto la visita ad Amsterdam come “un pellegrinaggio verso quello che ero allora”. “Amsterdam potrebbe essere cambiata un po’, ma anch’io. All’epoca ero ancora in anticipo rispetto alla mia carriera, ora sono praticamente dietro di me. Non è una brutta cosa, ma è conflittuale. Ora ho due bambini piccoli, e l’ultimo uomo sulla strada.”
Nel 1992, quando Quentin Tarantino viveva nella capitale olandese, nessuno lo conosceva ancora. “Le Iene Non è ancora uscito”, dice. Quando sono tornato più tardi, era già diverso. La gente mi ha riconosciuto e mi ha salutato. Ora purtroppo è diverso. Ma la cosa buona di Corona è che nessuno sarà sorpreso se indossi una maschera per la bocca. Questo aiuta.”
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Il regista ha ammesso, trent’anni dopo, che fumare marijuana ad Amsterdam non favoriva la sua produttività come sceneggiatore: “Non ho scritto molto dopo aver fumato”. Quentin conferma anche una voce di lunga data secondo cui non avrebbe mai voluto una videocassetta che una volta aveva noleggiato dal Cult Video store: “Era Tony Arzenta, un film di vendetta italiano con Alain Delon. E non ho fatto un altro video: Sette Note di Lucio Fulci in Nero. Comunque, ora è chiuso e ho ancora i nastri. La gara di sguardi è finita e ho vinto.
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