Recensione di L’uomo di Roma (2023), J. Van Heusden



Direttore: Jaap van Heusden | 107 minuti | dramma | Cast: Michele Riondino, Raymond Thierry, Axel Desilaire, Emma Padding, Mary-Louise Staines, Steve Kuijbers, Galina Kiaschko, Killian De Bagter, Os Grydanus, Daniela Holtz, Daphne Agten, Allard Girlings, Jorian Bruynes, Marnion Michel Nani, Andrea Fez , Bart Sligers

Jaap van Heusden (In Blue) entra nella fede, tema personale, con il dramma “The Man from Rome”. Nelle interviste, Van Heusden indica di essere cresciuto come calvinista e di andare ancora in chiesa ogni domenica; Secondo il regista, il partner di scrittura Roger de Block è un “agnostico”, qualcuno che non nega né riconosce l’esistenza di un potere superiore.

I produttori si avventurano nella ricca vita rumena nel Limburgo meridionale. Il cattolicesimo romano è molto adatto per la narrativa. Il film racconta del prete italiano Filippo (Prima Riondino), che si reca in un villaggio di confine del Limburgo per conto del Vaticano per esaminare una statua piangente della Vergine Maria.

Determinato a svelare il quadro, si imbatte nella squallida società del villaggio, apparentemente profondamente traumatizzato e aggrappato a un miracolo. La serietà dell’impresa non è immediatamente compresa da questo spettatore; Il pessimo inglese dei padroni di casa olandesi (“Non è divertente, ascolta”) non aiuta.

Fenomeni come le statue piangenti della Vergine Maria sono comunque notevoli, come miracolo o come segno di consolazione. Il film si sviluppa come un dialogo tra uno scettico prete studioso italiano e una società chiusa dell’Olanda meridionale che vede usanze come processioni e digiuni come qualcosa di positivo in “tempi increduli”.

Filippo ha una sorta di missione di modernizzare la chiesa. Dopotutto, il Vaticano è una provincia e l’Olanda è un paese moderno e laico, qual è esattamente la necessità di un’operazione? Affrontare le convinzioni individuali praticate dalla traumatizzata Therese (Budding)?

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The Man From Rome non riesce del tutto nella sua ambientazione (“whodunit”), ma crea un’immagine suggestiva del Limburgo meridionale come una regione che si restringe e si gira verso l’interno, che affronta a modo suo il trauma che circonda la sparatoria a scuola. Visivamente accattivante, ben curato e con un cast decente (più Riondino, Bading, Thiry e Stheins).

Jean Case Verschuer

Voto: 3

Uscita cinematografica: 6 aprile 2023
Uscita VOD: 13 luglio 2023
Uscita DVD: 13 luglio 2023

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