Scoperta di un vulcano gigante su Marte

Immagine di apertura: Immagine di Noctis Mons, scattata dalla sonda spaziale europea Mars Express. Il sorprendente “cratere” al centro è una depressione geologica relativamente recente nel paesaggio; L'area piatta e circolare direttamente sotto è la caldera erosa del vulcano appena scoperto. © Agenzia spaziale europea/Centro aerospaziale tedesco/Università Vu di Berlino

La base di Noctis Mons (“Montagna della Notte”), come è stata provvisoriamente chiamata, ha un diametro di 450 km e le sue torri si elevano a 9 km sopra la superficie “media” di Marte. Il pianeta non ha acque superficiali, quindi non esiste il “livello del mare”.

Il fatto che il gigantesco vulcano sia rimasto inosservato per tutto questo tempo è dovuto principalmente alla sua estrema erosione e si trova in un'area naturale geologicamente complessa: Noctis Labyrinthus (“Labirinto della Notte”), un'area di valli profonde e alte montagne tavolate. all'estremità occidentale della valle marziana della gigantesca Valles Marineris.

Pascal Lee del SETI Institute e Saurabh Shubham dell'Università del Maryland hanno presentato la loro scoperta alla 55a Conferenza sulle scienze lunari e planetarie in Texas. Hanno identificato, tra le altre cose, i resti erosi di una caldera (il cratere sulla sommità di un vulcano a scudo) e un deposito vulcanico relativamente recente di 5.000 chilometri quadrati, sotto il quale quasi certamente esiste un grande ghiacciaio.

Noctis Mons si trova sul bordo orientale dell'altopiano di Tharsis, un vasto altopiano su Marte che ospita altri tre (e più grandi) vulcani: Ascraeus Mons, Pavonis Mons e Arsia Mons. Molto più lontano c'è l'Olympus Mons, alto 24 chilometri, il vulcano più grande del sistema solare.

Non è nemmeno chiaro quando fosse attivo Noctis Mons. Dato l'elevato grado di erosione, è certo che si siano effettivamente formati nel lontano passato geologico di Marte.


Secondo Lee e Chobham, i depositi ghiacciati sotterranei (sul lato sud-orientale del vulcano) sono un obiettivo interessante per i futuri sbarchi su Marte: qui si possono trovare tracce fossili di microrganismi. Poco dopo la sua formazione, Marte somigliava di più alla Terra e potrebbe aver ospitato la vita.

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