Il giudice ieri ha condannato a 2.100 anni di carcere oltre 200 membri dell’organizzazione mafiosa ‘ndrangheta. Si conclude la più grande indagine sulla mafia italiana dagli anni ’80. “È un’organizzazione mafiosa molto grande”, afferma il giornalista italiano Paulian Valqenet.
Si è conclusa la più grande indagine sulla mafia italiana dagli anni ’80
Secondo Valqenet era da tempo che in Italia non si vedeva un processo contro la ‘ndrangheta. Fu costruita un’aula speciale che poteva ospitare mille persone. C’erano seicento avvocati e quasi mille testimoni in servizio. Tra questi 230 condannati c’erano alcuni boss mafiosi di alto rango, ciascuno dei quali fu condannato a trent’anni di carcere. Ma è interessante notare che anche molti politici, avvocati e consulenti fiscali sono stati puniti.’
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Poiché il sistema è così grande, si potrebbe dire che dopo questo caso si sia un po’ indebolito, ma certamente non ancora rimosso, secondo Valquenet. Del gruppo fanno parte centinaia di famiglie che non sono sole in Calabria. «Famiglie sparse in tutta Italia. Ma anche in altri paesi europei come Canada e Australia”, spiega Walkenet.
Storia
La ‘Ndrangheta è considerata il gruppo mafioso più grande e ricco d’Italia. Negli ultimi anni i gruppi mafiosi sono diventati molto più forti e ricchi della mafia siciliana. Secondo Walkenet, l’organizzazione è coinvolta in molte questioni proibite. «Spacciano cocaina e armi, sono coinvolti in estorsioni e riciclaggio di denaro. Scaricano anche rifiuti illegalmente. Guadagnano milioni di entrate attraverso queste attività.’
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