Il Parlamento francese ha votato la controversa legge sull’immigrazione. Con l’emanazione di questa legge, il governo ha voluto accelerare le procedure di asilo e consentire agli immigrati clandestini di lavorare prima. Allo stesso tempo, i migranti “pericolosi” verranno deportati più rapidamente e il ricongiungimento familiare diventerà più difficile.
I politici da sinistra a destra hanno criticato la legge. Alcune persone pensano che la legge sia troppo severa. Altri hanno chiesto misure più severe per limitare l’afflusso di richiedenti asilo. L’estrema destra Marine Le Pen ha espresso la sua felicità per aver rifiutato di votare la proposta, perché protegge il popolo francese dall'”ondata di immigrazione”.
Il radicale di sinistra Jean-Luc Mélenchon ritiene che il ministro degli Interni Gerald Darmanin dovrebbe dimettersi dopo il fallimento.
Anche Darmanin ha offerto le sue dimissioni dopo il voto, ma il presidente Emmanuel Macron non le ha accettate. Macron vuole che il ministro presenti nuove idee per rimuovere gli ostacoli alla legge. Il voto rappresenta una grave battuta d’arresto per il presidente francese.
Nei media francesi si vocifera anche che il governo non modificherà la legge. Macron può scavalcare il Parlamento attraverso un articolo della Costituzione.
Lo ha già fatto in passato per far approvare una controversa legge sulle pensioni, quindi potrebbe farlo di nuovo.
Si tratta di uno strumento potente e per questo viene anche chiamata “opzione nucleare”. Nel riformare il sistema pensionistico, questa scelta ha portato alla presentazione di due mozioni di sfiducia al governo. Ecco perché la domanda è se Macron ora vorrà riutilizzarlo.
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