Stan Van Tricht trionfa nel Trofeo Bernocki, conquistando in solitaria un impressionante vantaggio su Lemmen poco prima del traguardo

Lunedì 7 ottobre 2024 alle 16:21

Stan Van Tricht ha vinto la 105esima edizione della Bernocki Cup. Il belga di Alpecin-Deceuninck è stato protagonista di una fuga anticipata, liberata dal compagno di fuga Bart Lemmen, ma dopo una vera emozione è stato ancora una volta in grado di controllare la corsa a suo vantaggio. Nella gara sprint alla fine si è dimostrato più veloce di Alex Bodin e Roger Adria e Van Tricht hanno ottenuto la sua prima vittoria da professionista.

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Tra la Coppa Agostini di domenica e la Tre Valli Varesine di martedì, oggi è la volta della Coppa Bernocchi. Da Legnano la corsa si è spostata su un circuito locale. Raggiunto dopo circa 35 km, questo circuito era lungo 16,5 km e doveva essere completato sette volte. Il circuito prevedeva due tappe in salita, con San Pancrazio (540 m al 8,2%) e poi Piccolo Stelvio (1,6 km al 6,2%).

Dopo l'ultimo passaggio sul circuito, i corridori devono ancora scalare il Sibin (480 metri al 9,0%). Questa era l'ultima salita dove si poteva fare la differenza, perché poi si tornava a Legnano in leggera discesa. Prima della partenza, la maggior parte degli occhi era puntata su Remco Evenepoel, ma stavamo guardando anche Mark Hirschi e, per estensione, l'intero team Emirates, Primoz Roglic e Michael Matthews.

Bart ha ragione durante il primo volo
Ma nelle prime ore della gara l'attenzione si è concentrata su altri cinque corridori. Bart Lehmen ha deciso di non aspettare la finale ed è stato uno dei mandanti della fuga anticipata. Olandese del Visma | Lease a Bike – insieme al belga Stan van Tricht (Alpecen-Decuinck), al francese Anthony Perez (Cofidis) e Pierre Latour (Total Energies) e all'italiano Alessandro Pinarello (VF Group-Bardiani CSF-Vizzani) – è riuscito a ottenere buoni progressi nell'uso improprio.

Ad un certo punto il vantaggio del gruppo Lemmen era di poco più di cinque minuti, e questo si è subito dimostrato il limite del vantaggio. Nel gruppo, i ragazzi della Soudal Quick-Step – al servizio del favorito Remco Evenepoel – hanno deciso di prendere il controllo della gara. La formazione belga è riuscita a prendere sempre più vantaggio, stendendo così il tappeto rosso per Evenpoel, che ha deciso presto di arrendersi.

Bart Lemmen – qui in una foto d'archivio – ha guidato a lungo da solo davanti – Foto: Cor Vos

Evenpoel non vuole aspettare
Il belga ha deciso di mettere le carte in tavola a ottanta chilometri dal traguardo. Si scopre che tre corridori possono – o vogliono – unirsi al loro carrozzone: il compagno di squadra Maury Vansevenant e i corridori degli Emirati Hirschi e Pavel Sivakov. La Red Bull-BORA-hansgrohe, la squadra di Roglic, è rimasta “sorpresa” e ha dovuto fare tutto ciò che era in suo potere per inseguire i quattro controattaccanti. Ciò ha mantenuto le variazioni limitate e quindi giocabili.

Il fallimento di Evenpoel alla fine si è rivelato di breve durata, perché a una cinquantina di chilometri dalla fine gli aggressori sono stati nuovamente catturati con le corde. Questo è stato il segnale per Alex Bodin (Decathlon AG2R), Nelson Pauwels (EF Education-EasyPost), Roger Adria (Red Bull-BORA hansgrohe) e, ancora una volta, Pavel Sivakov per adottare un approccio offensivo. Questi quattro corridori hanno ripreso Pérez, che si era staccato dal gruppo di testa, e hanno iniziato a inseguire i tre leader rimasti: Lemmen, Van Tricht e Pinarello.

Il forte Lemmen inizia da solo
Questo trio ha iniziato gli ultimi quaranta chilometri con un vantaggio di poco meno di un minuto (sui cinque attaccanti rivali), mentre il gruppo aveva già un distacco di un minuto e mezzo. Nel finale i corridori hanno affrontato altre due salite, con il Piccolo Stelvio (1,6 km al 6,2%) a oltre trenta chilometri dal traguardo penultimo giudice. Fu su questo pendio che Lemmen decise di liberare i suoi demoni. L'ex militare ha trascorso una giornata fantastica ed è riuscito a liberarsi di Pinarello e poi di Van Tricht.

Il 28enne olandese ha quindi dovuto affrontare un compito chiaro ma molto difficile: completare una distanza di una trentina di chilometri in solitaria, in condizioni piovose e quindi difficili. Lemmen però non si è lasciato ingannare ed è riuscito a continuare ad aumentare il suo vantaggio su Pinarello e Van Tricht. Il pericolo veniva soprattutto dal fondo, ma il gruppo composto da Pauwels e Sivakov si fermava inizialmente per una cinquantina di secondi. E il plotone? Lì la fede nel raggruppamento è scomparsa da tempo.

Una battaglia impari
Di nuovo in testa, dove Lemmen ha fatto tutto il possibile per mantenere il comando. L'olandese adesso sentiva sul collo il fiato caldo dei suoi inseguitori. Pauwels, Adria, Baudin e Sivakov si sono ora uniti a Van Tricht e Pinarello e hanno lavorato perfettamente insieme nel tentativo di catturare Lemmen. Le squadre diventano sempre più piccole. Entrando negli ultimi venti chilometri, il divario è stato registrato a mezzo minuto.

Il coraggioso Lemmen resistette a lungo, ma sembrava comunque una battaglia impari. Lemin, ormai stanchissimo, vedeva diminuire il suo vantaggio, ma di certo non si fermava. Questo gli ha permesso di continuare a sognare una vittoria prestigiosa, ma i Sei Inseguitori avevano nei loro occhi l'unico leader. Tre chilometri prima del traguardo, il suo vantaggio era ridotto a meno di dieci secondi. Si scopre che questo non è bastato per restare fuori dalla portata del gruppo degli inseguitori.

Van Tricht cerca la sua prima vittoria professionale
Alla fine Lemmen è stato catturato poco prima dell'inizio dell'ultimo chilometro, e quindi lo sprint ha dovuto decidere se vincere o perdere. Pauwels ha provato a sorprendere i compagni in fuga, sulla carta più veloci, con un attacco, ma Van Tricht si è dimostrato molto attento ed è riuscito a correre verso la vittoria in modo convincente. Il belga è riuscito a tenere ben dietro Baudin e Adrià ed è riuscito per la prima volta ad alzare la mano tra i professionisti. Pauwels è arrivato quarto, davanti a Lemmen.

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