Ripresa per l’industria automobilistica italiana.
C’è luce alla fine del tunnel; L’Italia ha desiderato ardentemente una maggiore continuità nella sua industria automobilistica per anni, e sembra che gli Stellandis lo faranno. Una produzione di circa 1 milione su base annua è un buon ‘obiettivo di peso’ per la produzione della penisola. Questo era anche l’obiettivo della FCA, ma nonostante la forte attenzione alle esportazioni, è stato ottenuto poco successo. In parte a causa della mancanza di scalabilità. Quest’ultimo è sempre stato possibile da quando è stata costituita Stellandis.
Consultazione con il governo italiano.
Adolfo Urso, amministratore delegato delle Imprese e del Made in Italy (denominato il neonato ministero) ha avuto una proficua consultazione con Carlos Tavares. Si è svolto a Roma presso Palazzo Piacentini. Entro due anni, Stellandis prevedeva il completamento della trasformazione delle fabbriche. Da lì inizia la road map verso i numeri di produzione desiderati. L’Italia giocherà un ruolo chiave nella produzione futura. Secondo Urso, le lettere di assicurazione sono state rilasciate alle fabbriche in Italia. Fabbriche automobilistiche, ma anche fabbriche di motopropulsori. Il ministro dice che è l’inizio di una svolta storica dopo più di 20 anni di cattiva salute. L’Italia è una delle tre basi di base (insieme a Stati Uniti e Francia) per il gruppo a livello globale. La suddetta tabella di marcia contraddice lo scetticismo qua e là (compreso il governo italiano) sulle intenzioni di Stellandis riguardo alla produzione nella penisola. Si concentreranno maggiormente sulla Francia. Può succedere anche il contrario. Tavares vede molti elementi perdenti all’interno del gruppo, soprattutto in terra francese, e vuole liberarsene il prima possibile. Diverse azioni sono già state intraprese al riguardo nell’ambito della FCA in Italia.
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