Studio su larga scala: “La dislessia nei nostri geni”

La dislessia è nei nostri geni? È diventato oggetto di uno studio su larga scala pubblicato sulla rivista scientifica Nature Genetics. I ricercatori sono stati in grado di identificare un gruppo di varianti genetiche associate a difficoltà di apprendimento. “Ha un’origine biologica ma ha conseguenze sociali”.

Lien Lamensfonte: Il Guardiano, Genetica della Natura

I ricercatori sono stati in grado di identificare 170 geni e 42 varianti genetiche associate alla dislessia. Quindici di queste variabili sono già state collegate alle capacità cognitive e al livello di istruzione in precedenti ricerche, mentre 27 non sono state collegate.

“A questo punto, lo studio non ha implicazioni per le persone con dislessia, sebbene le aiuti a capire che la condizione ha cause molto complesse”, ha affermato il ricercatore capo e clinico Michele Luciano dell’Università di Edimburgo. Per giungere a questa conclusione, sono stati analizzati i genomi di 51.800 adulti con dislessia e 1.087.070 adulti che non dichiaravano di avere la dislessia.

In altre parole, i risultati forniscono informazioni sulla biologia della dislessia. “Possiamo monitorare geni specifici per vedere la loro funzione e come si relazionano ai processi cognitivi coinvolti nella lettura e nell’ortografia”.

La professoressa Helen Ross della British Dyslexia Society la mette in questo modo: la ricerca mostra che la dislessia ha radici biologiche, ma principalmente conseguenze sociali e sociali. Qualsiasi ricerca che possa aiutarci a identificare le persone che potrebbero avere la dislessia sarebbe utile in quanto possiamo supportarle all’inizio della carriera e imparare come evitare i problemi associati”.

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