ROMA – Il governo italiano prevede di effettuare ispezioni al confine con la Slovenia fino al prossimo anno. Queste restrizioni sono state imposte sabato per dieci giorni, ma il ministro dell’Interno Matteo Piantidosi ha detto al quotidiano Il Piccolo che dureranno più a lungo.
Secondo il governo di Roma questa misura è necessaria per impedire l’ingresso di terroristi nel Paese. Secondo lo Stato, il rischio di attentati è aumentato a causa dello scoppio della guerra tra Israele e Hamas. “L’attuazione solo nei primi 10 giorni non sarà sufficiente”, ha affermato Piantidosi.
Normalmente non dovrebbero esserci controlli alle frontiere tra i paesi. La libera circolazione delle persone e delle merci si applica ai sensi del cosiddetto trattato di Schengen. “Abbiamo deciso di reimpostare i controlli come ultima risorsa”, ha detto il ministro prima del parlamento italiano. Dice che vuole eliminare gradualmente i controlli il più rapidamente possibile.
Secondo Piantdosi, a lunedì sarebbero state esaminate 3.142 persone e 1.555 veicoli. Secondo quanto riferito, 66 persone non avevano i documenti corretti per entrare nel paese. Due persone sono state arrestate. La Slovenia è uno scalo per i migranti che viaggiano verso l’Italia attraverso i Balcani occidentali.

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