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Un ex dipendente dell’ex servizio segreto della Germania dell’Est, la Stasi, è stato accusato di omicidio. Si dice che l’uomo, ora 79enne, abbia ucciso un polacco mentre attraversava il confine con Berlino Ovest nel 1974.
Il sospettato apparteneva presumibilmente a un gruppo operativo della Stasi ed era stato incaricato di “disinnescare” l’uomo.
Una dichiarazione dell’accusa afferma che un uomo polacco di 38 anni si recò all’ambasciata polacca nel 1974 con una bomba finta per assicurarsi che gli permettessero di entrare a Berlino Ovest. La Stasi avrebbe poi finto di concedere il permesso.
I collaboratori della Stasi gli consegnarono i documenti di uscita e lo scortarono fino al valico di frontiera presso la stazione ferroviaria di Friedrichstrasse a Berlino Est. Dopo che il polacco ha superato l’ultimo posto di blocco, il sospettato gli avrebbe sparato alla schiena da un nascondiglio.
Secondo il quotidiano tedesco Die Welt, nel 2016 sarebbero arrivate informazioni dall’archivio della Stasi che avrebbero portato all’accusa.
Tentativi di fuga
La Germania dell’Est costruì il muro di Berlino nel 1961, impedendo alla maggior parte dei cittadini di viaggiare verso ovest. Molti tentano ancora di scappare scavalcandolo o scendendovi sotto scavando un tunnel.
Almeno 136 persone sono state uccise durante il tentativo di fuga. Sono stati uccisi dalle guardie di frontiera o sono morti in incidenti. Il muro di Berlino cadde il 9 novembre 1989 dopo settimane di manifestazioni.
Quasi 34 anni dopo la caduta del muro di Berlino, l’uomo sospettato di aver ucciso il polacco è stato accusato in un tribunale distrettuale di Berlino. Bisogna prima decidere se il processo sarà consentito.
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