Un giudice in Italia ha stabilito: i genitori non possono ordinare sangue “non vaccinato” per il trasferimento di un bambino | All’estero

I genitori della città italiana di Modena non vogliono trasfondere sangue “vaccinato” ai loro figli con malattie cardiache. L’ospedale dove il bambino di due anni doveva andare sotto i ferri è andato in tribunale e ha vinto.

In un giudice di Modena la salute del bambino ha superato le convinzioni anti-vaccinazione dei genitori. Il bambino di due anni ha problemi cardiaci e necessita di un intervento chirurgico al più presto, ma i suoi genitori si sono rifiutati di dare il permesso per una possibile trasfusione di sangue.

Hanno chiesto che il sangue donato ai loro figli fosse “pulito” se necessario, cioè non vaccinati contro il Covid-19. Sono convinti che le cellule embrionali siano state incorporate nei vaccini corona, il che va contro i loro principi religiosi. L’ospedale ha affermato che senza il permesso per una trasfusione di sangue, non è stato possibile eseguire un intervento chirurgico al cuore.

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Ugo Bertaglia, legale della famiglia, ha sottolineato che i genitori non erano affatto contrari all’operazione, ma contrari alla vaccinazione. Secondo l’avvocato, hanno anche trovato donatori di sangue non vaccinati dopo una chiamata sui social media. Secondo il mio locale, si dice che abbiano partecipato più di 40 persone Gazzetta di Modena

L’ospedale ha sostenuto che la trasfusione di sangue disponibile soddisfaceva tutti i requisiti di sicurezza e quindi non c’era motivo di rifiutarla. Secondo Vincenzo de Angelis, direttore della Banca nazionale del sangue italiana, la richiesta di sangue non vaccinato è assurda.

“La scelta del sangue è legata a precisi criteri di compatibilità e non ai capricci dei pazienti”, afferma. La Repubblica† “Il vaccino non si trasmette attraverso il sangue”. Sottolinea che non c’è differenza negli anticorpi ottenuti attraverso le vaccinazioni o facendo passare il virus.

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L’urgenza era il fattore decisivo

Il giudice di Modena ha convenuto con l’ospedale che non vi era alcun motivo scientifico per rivendicare sangue non vaccinato, a parte la limitata disponibilità di sangue di donatori in generale. L’urgenza dell’operazione che il ragazzo doveva subire è stata determinante per il giudice.

Secondo un portavoce dell’ospedale, si tratta di un intervento già programmato e non rinviabile per la gravità delle condizioni del bambino.

L’avvocato Bertaglia intende impugnare la sentenza.

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