Una donna iraniana muore dopo essere stata arrestata dall’Arts Squad: ‘Il velo merita un errore’

La donna è venuta nella capitale, Teheran, per visitare i suoi parenti. Secondo testimoni oculari, è stata catturata e picchiata perché la sua testa non era abbastanza coperta. Secondo suo fratello, stava per seguire una lezione di rieducazione alla stazione di polizia, ma quando è arrivato lì si è scoperto che era in ambulanza diretta all’ospedale.

danno cerebrale

Mahsa Amini ha subito ferite alla testa così gravi che ha subito danni cerebrali ed è finita in coma. Morì pochi giorni dopo.

Secondo un comunicato stampa della polizia, ha sviluppato inaspettatamente problemi cardiaci ed è stata quindi portata in ospedale. La famiglia di Amini nega questo e dice che Mahsa è una donna sana.

sconvolto e arrabbiato

La notizia del brutale arresto e della morte di Amini ha sconvolto sia in Iran che all’estero. Sui social media, le persone pubblicano le foto della donna mentre è su un ventilatore.

Anche celebrità e politici iraniani si stanno facendo sentire. Con rabbia per il pestaggio mortale, le persone sono andate in ospedale per protestare.

riconoscimento facciale

Di recente, il numero degli arresti da parte dell’Arts Squad è aumentato e l’azione è stata intrapresa in modo più aggressivo. Il presidente Raisi ha firmato il mese scorso un decreto che ha conseguenze di vasta portata per le donne se non aderiscono a un rigido codice di abbigliamento.

L’Iran sta anche sviluppando un software di riconoscimento facciale per vedere se le donne indossano correttamente il velo. La tecnologia dovrebbe essere utilizzata soprattutto nei trasporti pubblici.

L’hijab è obbligatorio dalla rivoluzione iraniana del 1979, ma le donne iraniane stanno sempre più spingendo i confini coprendosi solo parzialmente i capelli e il collo con il velo.

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