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Nelle regioni settentrionali italiane, Lombardia e Veneto, un'ampia maggioranza ha votato a favore di una maggiore autonomia in un referendum. Entrambi i presidenti regionali hanno dichiarato la vittoria. Secondo i risultati preliminari, oltre il 90% ha votato a favore della limitazione del potere di Roma.
Il referendum in Veneto sarà valido solo se parteciperà più del 50 per cento degli elettori. Il tasso di partecipazione è stato di circa il 57%. In Lombardia non è stato concordato un minimo di frequenza. Il presidente regionale aveva già detto in precedenza che si sarebbe accontentato di una partecipazione del 34%. Alla fine ha votato più del 40% degli elettori.
Non vincolante
Il risultato non è vincolante, ma offre ai funzionari regionali una migliore posizione di partenza nei negoziati con Roma sull’aumento del potere regionale nei settori della sicurezza, migrazione, istruzione e ambiente. Il corrispondente Mustafa Markadi afferma che il governo centrale in Italia non può più rinviare la discussione su questo tema. “Sono regioni forti che danno un contributo importante all'economia italiana. Ignorare i risultati dei referendum non sarebbe saggio”.
La Lombardia ospita la città di Milano e l'attrazione turistica del Lago di Como. Le città di Verona, Vicenza, Venezia ed altre si trovano nella regione Veneto.
L’affluenza alle urne in entrambi i referendum è stata superiore al previsto. Marghidi: “I funzionari di Lombardia e Veneto vanno davvero a Roma con mandato”.
I promotori del referendum vogliono, tra le altre cose, garantire che più soldi provenienti dai contribuenti arrivino alle due regioni ricche. Attualmente Lombardia e Veneto pagano a Roma ogni anno molti miliardi in più di quanto ricevono. Maraghdi dice che vogliono investire questi soldi nella loro provincia.
indipendenza
In entrambe le regioni è al potere il partito anti-immigrazione Lega Nord. Il partito è nato come movimento separatista che chiedeva la secessione dal nord Italia. Ma negli ultimi anni questo obiettivo si è un po’ indebolito e la Lega Nord cerca soprattutto una maggiore autonomia per le regioni del Nord.
Secondo Margadi in Lombardia e Veneto pochi vedono davvero qualcosa nell'indipendenza. “Le divisioni tra le regioni del Nord e quelle del Sud in Italia sono fondamentalmente basate sul denaro. Se si offre alle regioni del Nord un portafoglio più ampio e una maggiore autonomia, si elimina rapidamente il senso di indipendenza”.