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Il Parlamento europeo ha approvato norme di integrità più severe per gli eurodeputati per combattere la corruzione. La maggior parte delle proposte di riforma sono state adottate oggi e saranno attuate a partire dal 1° novembre.
Il motivo di queste rigide regole è il “Qatargate”, il caso di corruzione in Parlamento venuto alla luce alla fine dello scorso anno. La magistratura belga sta ancora indagando sulla corruzione di alcuni membri del Parlamento europeo da parte del Qatar e del Marocco.
Per questo la presidente del Parlamento europeo, Roberta Mizzola, ha presentato all’inizio di quest’anno quattordici proposte per rendere il Parlamento più trasparente e prevenire la corruzione. Questo piano è stato trasformato da una commissione parlamentare in un elenco di raccomandazioni messe ai voti oggi.
Periodo di riflessione
Le nuove misure anticorruzione dovrebbero fornire maggiori informazioni sugli altri interessi che i deputati potrebbero avere. Ad esempio, agli ex parlamentari verrà ora imposto un “periodo di riflessione” obbligatorio di sei mesi dopo la loro partenza, durante il quale non potranno contattare gli attuali parlamentari.
Questo per evitare che gli ex eurodeputati possano influenzare la legislazione. Anche le loro finanze vengono esaminate all’inizio e alla fine del loro mandato.
Inoltre, i deputati ora devono dichiarare se guadagnano più di 5.000 euro all’anno da attività collaterali. In precedenza dovevano rinunciare a tutto il loro lavoro fuori dal Parlamento. Questa disposizione è ora meno rigorosa.
Fai un passo indietro
Shari Hinds, di Transparency International EU, un gruppo di interesse che combatte la corruzione, descrive le nuove regole sui redditi aggiuntivi come un chiaro passo indietro. L’organizzazione calcola che con il nuovo ordinamento il 42% delle attuali attività collaterali ormai abbandonate non saranno più pubbliche. Hinds definisce le nuove regole una “enorme opportunità mancata”.
Fortemente critica anche Agnes Jungerius, leader del gruppo PvdA al Parlamento europeo. “Troppo poco e troppo tardi“Le nostre regole interne sono molto più severe”, dice. Alcuni dei protagonisti dello scandalo di corruzione provenivano dai socialdemocratici, che successivamente hanno inasprito le regole.
Secondo Jungerius un periodo di riflessione di sei mesi durante il quale gli eurodeputati non possono esercitare pressioni è “illogico”. Secondo lei il periodo è molto breve. La proposta originaria prevedeva un periodo di riflessione molto più lungo.
rivelato in precedenza
Il suo collega del CDA Jeroen Lenners è più ottimista riguardo alle nuove regole. “Sono fiducioso che con queste regole più severe potremo individuare tempestivamente questioni come la corruzione e i conflitti di interessi e affrontarli in modo più rigoroso”.
Tuttavia, Leniers sottolinea che queste regole più severe potrebbero non aver impedito la Qatarjet. “Naturalmente, secondo le regole, era già illegale accettare sacchi di denaro. Non importa quanto rigide siano le regole, ciò non ferma i malintenzionati.”
Le elezioni del Parlamento europeo si terranno nel giugno del prossimo anno. Agnes Jungerius (PvdA) non crede che il suo partito si assumerà la responsabilità del Qatargate. “Non appena abbiamo notato una pecora nera tra noi, siamo intervenuti e l’abbiamo espulsa dalla fazione”.