Wright Italia è uno specialista in “emergenza” – de Groene Amsterdam

Roma – La dichiarazione dello “stato di emergenza” è entrata nella politica italiana nel 2009 e da allora è diventata un mezzo popolare per i leader di destra per risolvere le questioni senza l'intervento di alcuna legge, controllo parlamentare, accordo internazionale o accordo europeo. Nel 2009, un forte terremoto nella città dell'Aquila ha giustificato misure speciali. Ma lo “stato di emergenza” è diventato uno strumento di cui il defunto Silvio Berlusconi non ne aveva mai abbastanza. Fu chiamato uno speciale 'Commissario d'emergenza' perché tutto fosse sistemato subito, miliardi furono dirottati dalle casse dello Stato alla ricostruzione dell'Aquila, una gigantesca truffa edilizia andò fuori controllo.

Lo stato legale di emergenza è stato concepito come misura a breve termine per catastrofi naturali eccezionali come terremoti, inondazioni o gravi siccità, ma dal 2009 in Italia è stato utilizzato 169 volte per tutti i tipi di situazioni. Era logico dichiarare lo stato di emergenza nel 2020 durante l’epidemia di Covid, che ha colpito l’Italia più duramente di tutti i paesi europei. Ma dichiarare lo stato di emergenza legale per la situazione dei rifugiati, come ha fatto l’attuale governo della Georgia Meloni nell’aprile 2023, è molto strano. Cosa ciò abbia comportato esattamente non è del tutto chiaro, ma è vero che la politica italiana sui rifugiati sta sempre più scomparendo. Anche dal punto di vista europeo.

Il 2023 è stato infatti un anno di punta per l’Italia con 150.000 arrivi dal continente africano, ma non è chiaro cosa avrebbe risolto la dichiarazione dello stato di emergenza. O che si cambino, più o meno silenziosamente, i criteri di accoglienza dei profughi italiani per incentivarli il più possibile e rimandarli nel proprio Paese. compito impossibile, Tutti i paesi europei lo sanno. I campi ermeticamente chiusi dove venivano organizzate queste “operazioni di rimpatrio” sono diventati quasi invisibili in Italia e sono ora allestiti in Albania. Nessuno sa cosa succede dietro le recinzioni.

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In Italia l'“emergenza giudiziaria” ha nei media un soprannome derisorio “Pagamento Come Si Pare” È stato dato “fai quello che vogliamo”. Questa è la conclusione: una dichiarazione di “emergenza” è una zona franca per i governi che non amano regole, leggi e trattati. Ha preso il via l’Italia, seguita dall’Olanda.

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