Richie dice che l’espresso è più di una semplice bevanda. “C’è un rito dietro. La gente dice che andremo a prendere un caffè insieme, ma è una scusa. È il momento di chiamare e prendere qualcuno. È una pausa, una piccola sosta per ricaricare. Questa è la nostra tradizione.
Quella tradizione fa parte della domanda all’UNESCO. Il caffè è “una parte essenziale della nostra nazione” e l’espresso rappresenta anche i legami sociali unici che distinguono l’Italia dal resto del mondo, ha affermato il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Sentino spiegando l’applicazione alla stampa italiana.
Disaccordi nel mondo del caffè
Sebbene l’espresso unisca gli italiani, quest’anno l’uso tradizionale andrà all’UNESCO solo a causa della secessione. A seguito delle due richieste dell’UNESCO lo scorso anno, il precedente tentativo è fallito: uno di Treviso nel nord Italia e uno di Napoli, che ha presentato il proprio patrimonio espresso al gruppo del patrimonio.
“Un’azione di guerra del nord contro il sud”, l’ha definita all’interno uno dei ricorrenti del sud Il giornale di Wall StreetLa persona che ha avviato la domanda dal Nord ha definito “inaccettabile” la domanda del Napoli.