Luce webAnche dopo 55 anni, il calcio non è tornato a casa, a Wembley domenica sera. In una finale, l’Italia ha vinto il rigore, lasciando gli inglesi nel profondo dolore e sconcerto.
Scritto da Sjord Mosou
Il compito era enorme, il fardello del passato era troppo grande e la pressione della nazione era troppo grande. Un sospiro di incredulità è sceso su Wembley quando il Bjrn Gipers ha fischiato dopo l’ultimo calcio di rigore del giovane inglese Bukayo Saga tra le undici e le undici ora locale.
Solo a sud dello stadio c’era un trambusto frenetico, che saliva dai quartieri dei tifosi italiani in festa. Fortunatamente, Leonardo Bonucci, Giorgio Cielini e altri corrono tutti verso i loro fan, felici di vincere il loro primo titolo di Campionato Europeo dal 1968.
Dopo 55 anni deludenti, nonostante il gol iniziale di Luke Shaw, la patria Inghilterra non ha trovato una soluzione con il proprio interesse nazionale. L’Italia ha vinto l’emozionante battaglia, spesso basata su un secondo tempo migliore, perdendo più controllo sulla tanto attesa finale.
Gareth Southgate ha portato tre giovani attaccanti inglesi che hanno fallito nella serie di rigore, uno dei quali era Marcus Rashford e Jadan Sancho poco prima del calcio di rigore. Venticinque anni dopo che l’allenatore ha sbagliato un rigore cruciale a Wembley, Southgate ora affronta uno shock di rigore molto diverso – e l’Inghilterra è tutta con lui.
Una delusione farà eco nei giorni a venire perché la domenica mattina è stata una specie di svenimento in tutto il Regno Unito. La prima finale dal 1966 ha scatenato scalpore per le strade di Londra, spesso contagiosa, ma a volte malsana e minacciosa, sfociando in numerosi scontri con i tifosi ubriachi.
Circolazione nervosa
Il finale non è sempre buono, ma è nervoso, intenso e avvincente. La tensione continua in tribuna, in un momento in cui l’Italia si rafforza, dopo l’1-1 di Bonucci. Ma con l’anziano Jordan Henderson in squadra (poi sostituito), l’Inghilterra ha gradualmente riguadagnato un po’ di presa.
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Il primo tempo in particolare è stato prevalentemente per la squadra di casa. Non da ultimo grazie al gioco avvolgente dell’allenatore della nazionale Gareth Southgate, che ha formato una squadra sul 3-4-3, con Kieran Trippier e Luke Shaw in giro con i terzini esterni. In due minuti quella strategia ha portato al successo.
Trippier ha preso palla sulla destra del campo, Kyle Walker ha evitato la difesa italiana con una corsa superba, permettendo alla metà destra inglese di crossare completamente libera. Dall’altra parte del campo Shaw ha segnato con un drop: 1-0.
Inferno
Quello che seguì fu come l’inferno. Le tribune affollate di Wembley hanno tremato, ruggito ed esplose durante le principali finali internazionali. Le persone si innamoravano l’una dell’altra. Il rumore riecheggiava sotto il tetto dello stadio e il rumore non si abbassava come un’onda.
L’Italia è stata davvero triste per un po’. L’attaccante Zero Immobile sembrava preso dal panico, mentre i peggiori centrocampisti, Jorkinho e Marco Verratti, non sono riusciti a dare ritmo e sorpresa alla partita.
Nel secondo tempo, la prima minaccia è stata per l’Inghilterra, quando Raheem Sterling è atterrato in area di rigore e ha permesso ai Kuipers di giocare come si deve. Ma poi l’Italia colpisce sempre più forte, facendo di Lorenzo Inzain e Sisa l’uomo infernale.
Il portiere Jordan Pickford ha effettuato due dure parate, prima con il tiro di Insignia e poi con la copertura di Sisa. L’Inghilterra ha difeso freneticamente e la folla si è schierata con entusiasmo dietro di essa, ma dopo 67 minuti era ancora in parità.
Da un angolo, Pickford sembra all’inizio parare su un colpo di testa di Verratti, ma sul palo la palla finisce sui piedi di Leonardo Bonucci, che da distanza ravvicinata colpisce: 1-1.
Diffidenza
Un sospiro di incredulità scese su Wembley. All’inizio c’erano stati d’animo, principalmente paura e frustrazione. Wembley ha tirato un sospiro quando Dominico Ferrari si è presentato da solo davanti a Bigford, ma la tensione non è mai scemata dal match.
Le opportunità erano rare durante gli straordinari. Poco prima che Federico Bernardicci entrasse, Pickford ha salvato con una mano. L’Inghilterra aveva le migliori possibilità di vincere il secondo tempo supplementare, segnando un gol, ma la decisione è arrivata a favore dell’Italia solo dopo i rigori.
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