Corona colpisce a lungo il cervello dei giovani





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I pazienti Corona spesso hanno ancora problemi con il cervello due mesi dopo essere stati dimessi dall’ospedale. E’ quanto emerge da uno studio italiano presentato al convegno dell’Accademia europea di neurologia (EAN).

Secondo lo studio, otto settimane dopo la malattia, i pazienti turbolenza Nel campo della memoria, della consapevolezza spaziale e dell’elaborazione delle informazioni. Anche l’Università Vita-Salute San Raffaele ha sperimentato PTSD in un paziente su cinque, il 16% dei quali lamentava depressione.

Per lo studio sono state testate diverse abilità neurocognitive dopo due mesi di malattia. Gli italiani hanno anche eseguito risonanze magnetiche del cervello dei pazienti. Più del 50 percento dei pazienti ha riportato un deterioramento cognitivo. Il 16% ha avuto problemi con le funzioni esecutive, come la pianificazione e l’elaborazione delle informazioni.

Guidare a volte è pericoloso, il 6% ha problemi visuo-spaziali come giudicare la profondità e il contrasto, il 6% ha problemi di memoria e uno su quattro ha una combinazione di tutti questi Sindrome.

I problemi cognitivi erano più gravi nei giovani adulti, con la maggior parte dei pazienti di età inferiore ai 50 anni colpiti in misura maggiore o minore. Dopo dieci mesi di malattia, i problemi neurologici hanno cominciato a diminuire nella maggioranza. Ma non ci sono stati cambiamenti nel disturbo da stress post-traumatico e Sconsolato – Depresso Sindrome.

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