
Da un complotto all’Università Al-Azhar del Cairo passando per il New York MeToo alla Rimini italiana, dove il passato incontra se stesso.
Cospirazione
Questo thriller di spionaggio politico e religioso è tanto impressionante quanto speciale ragazzo dal cieloQuarto lungometraggio di Tareq Saleh (****, attualmente nelle sale). Tarek Saleh, nato a Stoccolma nel 1972 da padre egiziano e madre svedese, ha fatto il suo salto internazionale grazie a uno dei suoi film precedenti: The Nile Hilton Incident. Da allora non gli è più permesso entrare in Egitto. Ispirato all’omicidio della cantante libanese Suzanne Tamim, doveva essere fotografato sullo sfondo delle manifestazioni in piazza Tahrir durante la primavera araba al Cairo. Ma questo andava oltre i calcoli delle autorità locali. Il loro “sì” alla fine è diventato “no”, quindi il regista è stato costretto a girare il suo film – un’indagine sull’omicidio del cantante – a Casablanca, in Marocco.
Un ragazzo dal volto angelico, rampollo di una semplice famiglia di cacciatori, Adam, viene inviato dall’imam locale per via della sua intelligenza alla prestigiosa (nota in occidente) Università Al-Azhar del Cairo. Al-Azhar è una delle università più antiche e più grandi del mondo, dove, oltre all’Islam, vengono studiate la lingua araba e molte altre discipline sociali e umanitarie. L’università è considerata l’epicentro dell’Islam sunnita. Poco dopo l’arrivo di Adam, morì il Grande Imam, il rettore dell’università. Un complotto ordito dai servizi segreti del Paese con l’obiettivo di eleggere un califfo. Senza rendersene conto, Adam viene usato – usato – per screditare il candidato avversario, e dargli scacco matto. Adam è di umili origini ed è quindi facile da manipolare. È così che la gente pensa: è come se fosse stato mandato dal cielo.
Il candidato dell’opposizione è un sostenitore dell’Islam radicale: i Fratelli Musulmani. Tuttavia, a poco a poco, Adam si rende conto che la rete in cui è entrato non è priva di pericoli. Ragazzo del paradiso – girato in modo molto estetico – è un thriller intelligente, intrigante e intenso, uno sguardo dietro le quinte della pura e spietata politica del potere.
Weinstein
Non è nel film, ma puoi sentire l’ombra oscura dell’ex potenza di Hollywood Harvey Weinstein per tutto il film. Lei disse Scritto da Maria H. Ben den Mensch Schrader (***, per il cinema), il thriller di due giornaliste investigative (donne) del New York Times. Il 5 ottobre 2017, il New York Times ha pubblicato il sondaggio di Jodi Kantor e Megan Twohy sul “predatore sessuale” Weinstein, che ha portato alla sua caduta, che a sua volta ha dato origine al movimento globale #MeToo.
Il processo incredibilmente difficile di raccogliere testimonianze, permettere alle donne di parlare – alla fine 93 donne romperanno il silenzio – e trovare prove è centrale in questo thriller che ci ricorda così tanto. Tutti gli uomini del capo Dove all’epoca fu girato lo scandalo Watergate, legato alle dimissioni dell’allora presidente Richard Nixon. Lei disseInteressante documento del tempo comunque.
Solitudine
Rimini – o il luogo dove il tempo si è fermato – fa da cornice Rimini, lungometraggio di Ulrich Seidl (***, ora nelle sale). Un tempo luogo di villeggiatura idilliaco in Italia, Rimini ora evoca solo ricordi del passato. Rimini è l’account hackerato del cantante schlager austriaco e gloria in dissolvenza Richie Bravo. In autunno segue i turisti austriaci più anziani a cantare per loro e con loro nei bar degli alberghi. Per sbarcare il lunario, è anche attivo come accompagnatore e lavoratore del sesso, per così dire.
A prima vista ti senti così solo con tutto e tutti che Remini trasuda sconfinata tristezza. Eppure, allo stesso tempo, nota come qualcosa di apparentemente semplice – cantare e ondeggiare insieme a schlager nelle sale fatiscenti – a parte un tocco di conforto – potrebbe portare un po’ d’amore a molti. Potrebbe essere questo il significato della depressione?
“Tendente ad attacchi di apatia. Risolutore di problemi. Appassionato di Twitter. Aspirante sostenitore della musica.”