Desiderio di entrare nell’Unione Europea, non poter entrare nell’Unione Europea: il desiderio inappagato di molti georgiani

Sorprendentemente, il paese ha presentato domanda di adesione all’UE all’inizio di marzo. Quel momento era programmato per il 2024, ma l’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato tutto. Il 2 marzo, l’Ucraina ha annunciato ufficialmente la sua intenzione di aderire all’Unione Europea e il giorno successivo Moldova e Georgia hanno seguito l’esempio.

Paura della Russia

“La Georgia si è tradizionalmente sentita collegata all’Europa”, ha detto Degmalashvili a NOS dopo la massiccia manifestazione di lunedì. “Siamo un Paese cristiano che è sempre stato in contatto con l’Europa nel corso dei secoli, da qualunque Paese o popolo ci dominasse in quel momento. Abbiamo anche ricevuto una costituzione di ispirazione europea nel 1921, in cui la democrazia ha messo radici e in cui le donne ed entrambi gli uomini ebbero il diritto di voto”.

Inoltre, la paura della Russia gioca un ruolo nel desiderio di circa l’80 per cento dei georgiani di entrare nell’Unione europea il prima possibile, afferma Vika Bokia, giornalista del canale georgiano indipendente TV Pervili. “Siamo stati in un vero panico dall’inizio della guerra. Sappiamo com’è quando la Russia ha improvvisamente invaso, è successo qui nel 2008. Il nostro futuro non risiede nella sfera di influenza russa, ma nell’Unione europea”.

Lunga lista di condizioni

Quindi Bruxelles la vede diversamente. La scorsa settimana, la Commissione Europea, il consiglio esecutivo dell’Unione Europea, ha annunciato di sostenere l’adesione di Ucraina e Moldova, ma non della Georgia. Lo stato deve prima soddisfare l’elenco delle condizioni aggiuntive. Ad esempio, deve esistere una magistratura completamente indipendente, deve essere garantita la libertà di stampa ei diritti LGBT e deve essere radicalmente ridotta l’influenza dell’oligarchia.

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Secondo Thomas de Waal, in quanto specialista caucasico affiliato al think tank Carnegie Europe, sono questi oligarchi che stanno essenzialmente impedendo alla Georgia di entrare nell’UE in questo momento. “La Georgia è sempre stata davanti a Ucraina e Moldova nel soddisfare i requisiti europei”, afferma. “Ma sotto l’attuale governo, che è sotto l’influenza della miliardaria Bidzina Ivanishvili (la cui ricchezza totale è un terzo del prodotto nazionale georgiano, ndr), questo ha raggiunto il culmine. Il governo è stato così ansioso di controllare che la magistratura ha ritenuto di aver perso un prestito promesso di 75 milioni di euro dall’Unione Europea”.

Secondo de Waal, questo porta l’UE e la Georgia a un complesso atto di equilibrio: “L’UE vorrebbe premiare le aspirazioni della Georgia, anche come segnale alla Russia. Ma questo non vale per il percorso intrapreso dal governo georgiano. Nel suo a sua volta, è interessato a tutti i vantaggi dell’appartenenza all’Unione. L’Unione Europea, ma allo stesso tempo non vuole che la sua posizione di potere venga pregiudicata. L’UE ama ancora la Georgia, ma al momento il suo amore dipende sull’attuazione di alcune riforme”.

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