Bandiere arcobaleno sventolano per le strade romane e si raduna una folla festante. Questo fine settimana la Roma festeggia l’orgoglio. Ma a pochi chilometri di distanza, nel palazzo del parlamento, si parla da mesi di un disegno di legge che risolleva l’umore dell’opinione pubblica nel Paese.
Ora, non c’è posto nella costituzione italiana che affermi che la discriminazione, l’incitamento all’odio e l’incitamento alla violenza basati sul genere, l’orientamento sessuale e l’identità di genere siano punibili. Bill, popolarmente conosciuto come DDL ZanQuesto deve essere cambiato. Il nome deriva dall’iniziatore Alessandro Zan, politico del Partito Democratico e membro della Camera dei Deputati.
L’idea è di espandere una legge esistente in modo che l’omofobia e la transfobia siano equiparate alla discriminazione e all’odio basati su razza, religione o appartenenza politica. “In Italia in questo momento sta succedendo poco per prevenire questo tipo di discriminazione”, ha affermato Angelo Schillaci, professore associato di diritto pubblico all’Università La Sapienza di Roma. È consulente legale di Zan e ha contribuito alla stesura della legge.
“Il punto di partenza è punire e combattere la discriminazione e la violenza contro le persone LGBT. Quest’ultimo può essere fatto, ad esempio, finanziando progetti, fornendo istruzione e Giornata nazionale contro l’omofobia e la transfobia, ogni anno il 17 maggio”, afferma Schillaci.
La Camera dei Rappresentanti ha approvato la proposta lo scorso novembre. Ora tocca al Senato votare. Ci sono un certo numero di partiti di destra che si oppongono alla legge, tra cui Lega e Fratelli d’Italia. Dicono, tra l’altro, che la libertà di espressione è a rischio. Non è ancora chiaro quando il Senato prenderà in considerazione questa proposta, ma forse già il mese prossimo.
Dimostrazioni
Da nord a sud e dalle isole alla terraferma, negli ultimi mesi ci sono state manifestazioni di sostenitori della legge. Compreso TorinoE il MilanoE il RomaE il Cagliari Sopra Palermo Migliaia di persone si sono radunate, chiedendo al Senato di votare la proposta il prima possibile.
C’è anche resistenza alla legge tra la popolazione. Ad esempio, lo scorso maggio c’è stata una grande manifestazione in Milano Dove doveva intervenire la polizia. Organizzazioni prevalentemente conservatrici come persone per la famiglia Sopra Pro Vita e Famiglia Onlus Si radunano dietro i partiti di destra, con il pretesto rimani libero (Rimaniamo liberi). Le organizzazioni si occupano, tra le altre cose, dell’educazione (cattolica).
Il giornalista Mustafa Margadi ha parlato con il leader de Il popolo per la famiglia e lo ha fermato a una festa prima del Pride, dove la gente sostanzialmente spera che la legge venga approvata presto:
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